Per Venezia il 3 ottobre 2020 resterà una giornata storica: da oggi ci sarà un prima e un dopo il Mose. La procedura di sollevamento delle dighe alle tre bocche di porto della laguna è iniziata alle 8.54 di questa mattina: l’arrivo del perturbazione era in ritardo rispetto alle previsioni, ma le condizioni meteo-marine stavano peggiorando.
Su Venezia spirava infatti un vento di scirocco a 30-40 km/h. Il Centro maree del Comune intanto aveva ricalcolato la previsione del picco di acqua alta a 125 centimetri, rispetto ai 130 iniziali, verso mezzogiorno. Il sollevamento del Mose si era completo prima proprio per impedire al colmo di marea di entrare in città.
Con le paratie del Mose che proteggono Venezie, la marea in città registra una massima di 70 centimetri. Secondo i dati pubblicati dall’ufficio maree del Comune di Venezia, alla punta del Lido il picco massimo di 132 cm alle ore 11:30. Da lì in poi il livello ha cominciato a decrescere. Piazza San Marco per la prima volta resta all’asciutto.
Non anca un commento soddisfatto del governatore della regione Luca Zaia: “Piazza San Marco ha una piccola pozzanghera contro i 30-40 centimetri di acqua alta che avremmo inevitabilmente avuto. Una situazione direi positiva, spero si continui così e si riesca ancor di più a potenziare il sistema con una messa in sicurezza generale e totale di Venezia – che continua -. Oggi è una giornata storica perché siamo davanti ad una opera per la quale abbiamo atteso veramente decenni e oggi abbiamo avuto la certezza che funziona. Si tratta di un’opera che è costata molto dal punto di vista finanziario e non solo. Almeno la rassicurazione che questo serva a Venezia».
Soddisfatte anche il Provveditore alle opere pubbliche Cinzia Zincone e il commissario straordinario Elisabetta Spitz che già dalla primissima mattina avevano deciso per il sollevamento del Mose.
Alle due si unisce anche il sindaco Luigi Brugnaro che dice: “Il Mose è stabile, restiamo in attesa, siamo fiduciosi però per il momento siamo soddisfatti, incrociamo le dita – aggiunge -. Prima il Mose va finito, poi c’è anche San Marco e altri luoghi bassi che hanno bisogno di lavori di rialzamento delle rive. Sono d’accordo con la preoccupazione del Patriarca”.
“La Basilica è asciutta, asciutta. È la prima volta ed è un dato importantissimo». Lo ha detto all’ANSA il Primo Procuratore di san Marco a Venezia, Carlo Alberto Tesserin. “Abbiamo azionato le pompe – ha aggiunto – per evitare le infiltrazioni che arrivano da sotto nel nartece, e hanno funzionato in sicurezza. A 90 centimetri di marea avremmo dovuto affrontare l’acqua che arriva dalla piazza, ma non è arrivata perché esclusa dal Mose», ha concluso.