Verona quest’anno celebra due anniversari importanti anche se, ingiustificatamente, agli stessi è stata data una rilevanza mediatica molto diversa. Il primo riguarda i 700 anni dalla morte di Dante, l’altro i 730 anni dalla nascita di Cangrande I Della Scala, che non fu solo un abile conquistatore, ma anche uno scaltro politico, un accorto amministratore e un generoso mecenate, noto ai più per aver dato accoglienza al Sommo Poeta, che tra le altre cose gli dedicò l’ultima cantica della Commedia.
Il primo evento ha avuto rilevanza nazionale, e non a torto, dato che Dante è ritenuto il padre della lingua italiana, un campione di ingegno e poesia, mentre il secondo pare essere stato dimenticato persino dagli stessi Veronesi. O forse non proprio da tutti.
“Basteranno 730 anni di attesa per dare il giusto tributo alla Signoria più importante del ‘300 italiano?”, questa la domanda che si è posto l’ex presidente di Agsm e leader di Prima Verona Michele Croce, nel giorno dell’anniversario della nascita di Cangrande I Della Scala (9 marzo del 1291).
“Inqualificabile che il Comune scaligero dimentichi lo Scaligero, colui cioè che proiettò Verona tra le capitali europee dell’arte, della cultura, della politica e delle istituzioni. Non solo per omaggio della storia, ma anche come esercizio utile per disegnare il futuro della nostra città sull’esempio di un fasto passato”, ha spiegato Croce.
La proposta è quella di far sorgere il Museo degli Scaligeri, nel suo luogo simbolo, in Piazza dei Signori nel palazzo di proprietà della Provincia e sede della Prefettura. In questo modo il nuovo museo verrebbe a posizionarsi vicino a Palazzo del Capitanio, alla Torre dei Lamberti ed al Palazzo della Ragione, “creando un Polo Museale unico al mondo, paragonabile agli Uffizi di Firenze, ai Musei Vaticani, al Louvre.”
Michele Croce ha lanciato quindi un appello alle Istituzioni cittadine “sosteniamo l’idea, studiamola, progettiamola insieme, come patrimonio di tutti”. Tra i primi ad accogliere la proposta del movimento Prima Verona c’è l’architetto Luciano Cenna, che si è occupato del restauro del Palazzo del Capitanio. Tra i politici invece si è fatto avanti l’ex sindaco Flavio Tosi che, supportato dai consiglieri Daniela Drudi, Alberto Bozza, Patrizia Bisinella e Paolo Meloni, ha dichiarato: “Raccogliamo l’appello e condividiamo la proposta di Croce di destinare Palazzo del Capitanio a spazio espositivo-museale, creando proprio in Piazza dei Signori, cioè nella culla degli Scaligeri, il futuro ‘Museo degli Scaligeri’, un polo museale permanente che sarebbe al livello dei grandi musei europei”.
“Verona deve tornare a valorizzare il suo immenso patrimonio storico e artistico e farne veicolo di cultura. L’anniversario dei 730 anni di Cangrande della Scala è una grande occasione che può e deve impegnare la città e la politica anche nei prossimi anni, quando saremo usciti dalla pandemia e si potrà tornare a pianificare eventi di alto spessore. Verona purtroppo, anche prima del Covid, in questi quattro anni con l’attuale Amministrazione non si è distinta certamente per spirito d’iniziativa, pensiamo all’assenza di grandi mostre, al fallimento della candidatura come capitale italiana della cultura e, ora, alla sconcertante indifferenza per il compleanno di Cangrande della Scala in contemporanea con i 700 anni dalla scomparsa del Sommo Poeta. Ma l’appuntamento elettorale del 2022 è l’occasione anche per ripensare Verona sul piano culturale“.