Ieri la NASA, ente spaziale americano, in una affollatissima conferenza stampa ha comunicato di aver scoperto che c’è acqua sulla Luna. Fino ad ora si pensava che la presenza di acqua sul nostro satellite fosse scarsissima ed in forma d’idrossile. Invece le osservazioni fatte con il telescopio volante Sofia, montato a bordo di un Boing 747, hanno mostrato lo spettro della Luna a una lunghezza d’onda di 6 micrometri a cui l’acqua non può più essere confusa con altro. I risultati delle analisi dimostrano che alle latitudini meridionali della Luna, l’acqua è presente in abbondanza (circa 100-400 parti per milione), probabilmente sequestrata in matrici vetrose.
«Avevamo indicazioni che molecole di H2O – che conosciamo normalmente come acqua – potessero essere presenti», ha detto Paul Hertz, direttore della Divisione Astrofisica della NASA. «Ora sappiamo che è lì. Questa scoperta pone nuove sfide circa la nostra comprensione della superficie lunare e pone domande affascinanti riguardo risorse utili all’esplorazione dello spazio profondo».
L’individuazione di acqua “facilmente” accessibile sulla Luna apre grandi prospettive circa la possibilità di costruire della basi permanenti sulla superficie del nostro satellite. Oltre a questo si fa sempre più reale la possibilità di usare la Luna come base di lancio per future esplorazioni spaziali poiché è dall’acqua che si possono scindere due molecole importantissime per l’alimentazione della combustione dei razzi, ovvero: ossigeno ed idrogeno.
Massimo De Caro