C’è anche il completamento della Tav Veneta tra i tanti progetti infrastrutturali che il governo ha deciso di finanziare grazie al Recovery Fund. La questione, fino a ieri sera, è stata al centro di un lungo confronto all’interno del consiglio dei ministri, durante il quale il premier Giuseppe Conte ha “svelato” i contenuti del «Piano nazionale di ripresa e resilienza». E all’interno di questo programma, raccolto in circa 170 pagine, c’è un importante capitolo dedicato alla linea ferroviaria ad Alta Velocità Verona-Padova.
Questa infrastruttura è inserita in un apposito pacchetto di finanziamenti che, su base nazionale, supera i ventisei miliardi e mezzo di euro, di cui un terzo già a disposizione e i restanti due terzi garantiti proprio dal Recovery Fund. “Il piano – si legge nel documento – comprende la prosecuzione dell’asse orizzontale AV/AC (Alta Velocità/Alta Capacità) Brescia-Verona-Vicenza-Padova, di cui sono già in corso di realizzazione le tratte affidate a General Contractors: Brescia Est-Verona e Verona-bivio Vicenza”.
“L’investimento persegue l’incremento della capacità di trasporto e la disponibilità di una nuova coppia di binari consente lo sviluppo dell’offerta di trasporto ferroviario nei diversi settori: viaggiatori di breve e lungo raggio e merci”, si legge ancora nella nota. Stando ad alcune indiscrezioni, i fondi destinati al completamento della Tav Veneta dovrebbero ammontare a circa cinque miliardi e mezzo di euro. Il percorso dell’opera, compreso il tratto di recente appaltato tra Verona e Vicenza, misura complessivamente poco più di 75 chilometri e attraversa 18 Comuni delle tre province interessate.
Il sottosegretario veneziano all’Economia, Pier Paolo Baretta, commenta: “Grazie al Recovery Fund sarà finalmente possibile portare a termine un intervento decisivo per lo sviluppo infrastrutturale del nostro territorio. E adesso speriamo che venga realizzato nel più breve tempo possibile”. È lo stesso pensiero del sindaco di Padova, Sergio Giordani: “Si tratta di una notizia straordinaria non solo per la nostra città, ma ovviamente per tutto il Veneto. E quindi mi auguro che le fibrillazioni romane non mettano a rischio quest’eccezionale investimento che, nei mesi scorsi, ho personalmente caldeggiato proprio a Roma, incontrandomi più volte con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e con i vertici di Ferrovie dello Stato e Rete Ferroviaria Italiana”.