Il 2020 si è rivelato un anno d’oro per il risparmio e in particolare per Solidarietà Veneto, il fondo pensionistico complementare territoriale, la cui storia era cominciata trent’anni fa, come fondo “partito dal basso”, da un accordo tra sindacati e imprese.
Il boom del risparmio, ai tempi della pandemia, ha fruttato a Solidarietà Veneto un aumento del patrimonio di 200 milioni e 6000 nuovi iscritti nel 2020 e già un migliaio nei primo periodo del 2021. Oltre alle enormi giacenze nei conti correnti, sia di aziende che di famiglie, dovute essenzialmente allo stato di incertezza, Solidarietà è stata favorita e scelta anche per i suoi rendimenti oltre le attese, sull’onda della ripresa dei mercati finanziari, nel secondo semestre dell’anno, rivelandosi una destinazione sicura per il risparmio.
Quindi in un anno che avrebbe potuto essere catastrofico, Solidarietà Veneto è andato oltre ogni più rosea aspettativa: gli iscritti sono saliti a quota 110mila e il patrimonio gestito supera 1,6 miliardi di euro. Volendo fare una comparazione sulla variazione del patrimonio, Solidarietà Veneto ha registrato un incremento del 13,3%; i fondi pensione aperti dell’ 11%; i Pip assicurativi del 10% e i fondi pensione negoziali del 7,5%.
Analizzando il numero degli iscritti per ogni singola provincia, il numero maggiore è quello di Vicenza, a quota 27mila ; 25mila per Treviso; 18mila per Padova; 13mila per Venezia; 11mila per Belluno; 9500 per Verona e 4mila per Rovigo. Le aziende associate sono cresciute dell’8%, arrivando ad un totale di 8211.
Come ha voluto sottolineare il direttore Paolo Stefan, la crisi pandemica è stata anche un’opportunità, “perché abbiamo saputo rispondere subito ai timori di fronte ad un mondo che si rinchiudeva e ai mercati finanziari che sembravano in caduta libera. Abbiamo reagito rapidamente, lanciando anche sportelli online, webinar e coinvolgendo sindacati e uffici personale delle imprese e discutendo con gli iscritti i singoli piani previdenziali”.
Per quanto riguarda gli investimenti territoriali di Solidarietà Veneto, “sono ormai 60 milioni di euro investiti in bond locali, come le emissioni degli Hydrobond di 12 aziende idriche venete o come la maxi-obbligazione di Cav per ripagare il Passante, a cui aveva partecipato anche Solidarietà Veneto. Poi si sono aggiunti 30 milioni, da investire nel capitale delle Pmi, per un totale ormai vicino ai 90 milioni.