Nel rapporto economico che ogni anno fotografa lo stato di salute del Consorzio del Prosecco Docg di Conegliano e Valdobbiadene, presentato in questi giorni dal Centro per la Ricerca in viticoltura ed enologia dell’Università di Padova, sono emersi dei dati inaspettati, per esempio, che le vendite online del Prosecco, nell’anno della pandemia sono cresciute del 326% e che l’espansione nella grande distribuzione, ha fruttato un +16% e che se il sistema ha tenuto è stato anche grazie alla solidarietà tra i produttori, che si sono aiutati tra di loro, acquistando uva e vino base, da chi non riusciva a commercializzarli.
Per quanto riguarda invece i dati delle vendite in Gran Bretagna, il calo segnato da un -25,7% e, giustificato dal boom di ordini pre-Brexit, vengono considerati comunque drammatici.
Comunque “le bollicine” trevigiane hanno continuato ad essere bevute e apprezzate, anche se in un modo nuovo, generato proprio dalla pandemia e dal relativo cambiamento del comportamento dei consumatori.
Nel 2020, sono state vendute 92 milioni di bottiglie, per un valore di circa 526 milioni di euro. In Italia le vendite hanno subito un lieve calo, -1,4%, mentre all’estero è stato registrato un +2,2%. Va comunque sottolineato che da noi il prezzo medio è calato del 3,8%, mentre all’estero è cresciuto del 6,4%.
Innocente Nardi, presidente del Consorzio Tutela Conegliano-Valdobbiadene, ha commentato i dati, sostenendo che l’anno trascorso è stato particolarmente complesso e, “che bisogna essere orgogliosi di come abbiamo reagito. In generale i volumi sono stati mantenuti e ridistribuiti, con l’esplosione dell’online. Inoltre, alcuni mercati come Germania e Svizzera hanno continuato a premiarci e i cali di alcuni mercati, come quello della ristorazione e degli alberghi, sono stati compensati dallo sviluppo di mercati più giovani. Le nostre Éaziende hanno saputo reagire in modo straordinario, a condizioni fuori dall’ordinario”.