L’assemblea dei soci di Banca Finint, che si è riunita l’altro ieri, ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, con Giovanni Perissinotto, alla carica di vicepresidente e Fabio Innocenzi a quella di amministratore delegato.
Innocenzi, ex manager di Banco Popolare Cariveneto, passato poi in Ubs, è al momento ancora ai vertici di Carige e assumerà l’incarico in Finint dal primo gennaio 2021. Faranno parte della squadra anche Giorgio Stefano Bertinetti, Massimo Mazzega, Fabrizio Pagani e Giuliana Scognamiglio.
Il presidente Enrico Marchi, parlando a margine dell’assemblea, si è detto soddisfatto dell’idea di “un cda composto da persone con grandi capacità ed esperienza e di una Banca Finint che possa ispirarsi al modello Lazard, vecchio stampo”.
“Stiamo andando bene, anche quest’anno. Abbiamo esperienze nelle cartolarizzazioni, nei bond e nell’asset management. Intendiamo alzare il tiro sul wealth management e sui crediti deteriorati, non nella logica del semplice service di recupero, ma per aiutare le imprese a rimettersi in piedi”, ha sottolineato il presidente.
La Borsa, secondo Marchi, dovrebbe essere funzionale all’ottenimento di fondi per crescere con acquisizioni, magari già tra il 2021 e il 2022, quando ripartirà l’economia, ma a condizione che il valore attribuito a Banca Finint sia almeno pari a quello del patrimonio netto, valutato attualmente tra i 140 e i 150 milioni di euro e, a patto di mantenerne il controllo. “Altrimenti non se ne farà nulla, essere socio di maggioranza con la mia famiglia è la condizione necessaria”.
“Le imprese familiari sono molto resilienti e, anche le banche di questo tipo, piccole e medie, sono quelle che hanno dato meno problemi”, ha voluto spiegare il presidente Marchi.