Quando pensiamo ai farmaci da banco, spesso tendiamo a considerarli come soluzioni semplici e immediate per alleviare dolori e infiammazioni. Tra questi, il ketoprofene, un comune antinfiammatorio non steroideo (FANS), è frequentemente utilizzato per trattare dolori muscolari, articolari e altre forme di infiammazione. Ma quanto conosciamo realmente i rischi legati all’uso di questo farmaco? Sottovalutare i potenziali effetti collaterali del ketoprofene può comportare conseguenze gravi, soprattutto per specifiche categorie di pazienti sensibili, come gli anziani, coloro che hanno problemi gastrointestinali o che assumono altri farmaci.
Il ketoprofene è disponibile in diverse formulazioni (compresse, gel, supposte) e ha dimostrato una grande efficacia nel ridurre l’infiammazione e il dolore. Tuttavia, dobbiamo ricordare che questo farmaco appartiene alla classe dei FANS, noti per i loro significativi effetti collaterali sul sistema gastrointestinale. Spesso ci affidiamo alla facilità di accesso a questi farmaci, dimenticando i potenziali danni a lungo termine.
Non è raro che si sottovalutino le indicazioni contenute nel foglio illustrativo, che descrive non solo le modalità d’uso, ma anche un’ampia lista di effetti collaterali, controindicazioni e avvertenze. Queste informazioni, lungi dall’essere irrilevanti, dovrebbero far riflettere sulla serietà del farmaco e sui rischi che esso può comportare.
Tra i pazienti più esposti ai rischi dell’uso di ketoprofene ci sono gli anziani. Con l’età aumenta la probabilità di sviluppare malattie croniche che richiedono un’assunzione regolare di farmaci, spesso in combinazione tra loro. Aggiungere un FANS come il ketoprofene a questo già complesso quadro farmacologico può comportare pericoli considerevoli.
Uno dei rischi principali associati all’uso di ketoprofene è la perforazione gastrointestinale. Questo farmaco agisce inibendo gli enzimi ciclossigenasi (COX-1 e COX-2), coinvolti nella produzione di prostaglandine, sostanze che proteggono la mucosa dello stomaco. L’inibizione di questi enzimi riduce la produzione di muco protettivo, esponendo lo stomaco e l’intestino al rischio di ulcere e perforazioni, una complicazione estremamente grave e spesso sottovalutata.
Gli anziani sono particolarmente vulnerabili a questo rischio, poiché tendono ad avere una mucosa gastrica più delicata, già compromessa dall’età. Inoltre, molti di loro assumono il ketoprofene senza sapere che potrebbe mettere seriamente a rischio la loro vita.
Le perforazioni gastrointestinali causate dall’uso di ketoprofene sono un rischio concreto e grave. Si tratta della formazione di un foro nella parete dello stomaco o dell’intestino, con conseguente fuoriuscita di contenuto gastrointestinale nella cavità addominale. Questa condizione può portare a infezioni pericolose come la peritonite, una complicazione che, se non trattata rapidamente, può risultare fatale.
I sintomi di una perforazione intestinale possono includere dolori addominali intensi, febbre, nausea e vomito. Tuttavia, non sempre vengono riconosciuti in tempo, soprattutto negli anziani, che tendono a sottovalutare il dolore. Una perforazione intestinale richiede un intervento chirurgico d’urgenza, e le probabilità di sopravvivenza diminuiscono significativamente con il ritardo dell’intervento.
Non sono solo gli anziani a dover essere particolarmente cauti nell’uso del ketoprofene. Anche chi soffre di malattie gastrointestinali croniche, come la colite ulcerosa o la malattia di Crohn, dovrebbe evitarlo del tutto, poiché il farmaco può aggravare i sintomi e aumentare il rischio di gravi complicazioni. Allo stesso modo, i pazienti con insufficienza renale o epatica sono più esposti a ulteriori rischi, in quanto il ketoprofene può compromettere ulteriormente la funzionalità di questi organi vitali.
Inoltre, chi assume già altri farmaci, come anticoagulanti o corticosteroidi, è esposto a rischi ancora maggiori. L’interazione tra ketoprofene e altri farmaci può amplificare gli effetti collaterali gastrointestinali, con conseguenze potenzialmente dannose per l’organismo.
Dopo aver esaminato i numerosi rischi legati all’uso superficiale del ketoprofene, è fondamentale ribadire l’importanza di un uso consapevole e informato di questo farmaco. Leggere attentamente il foglietto illustrativo è il primo passo per comprendere se il ketoprofene è adatto alla propria condizione di salute, e se vi sono alternative meno rischiose.
È inoltre essenziale consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con ketoprofene, soprattutto se si appartiene a una delle categorie di pazienti più a rischio. Non dobbiamo mai sottovalutare i pericoli di un farmaco, anche quando sembra familiare e facilmente accessibile. La nostra salute, e in particolare quella del nostro sistema gastrointestinale, dipende da una scelta informata e consapevole.
In conclusione, è importante riflettere sull’uso dei farmaci antinfiammatori non steroidei, e non lasciarsi ingannare dalla loro apparente innocuità solo perché si tratta di farmaci da banco.
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