Anche Vienna piomba nell’incubo del terrorismo islamico, seguendo la tragica scia di sangue che ha sconvolto la Francia nelle ultime settimane.
Un commando, di cui ancora si sanno poche informazioni, è entrato in azione ieri sera nella capitale austriaca; facendo fuoco, con armi automatiche, in diversi punti della Città e facendo strage tra le persone che affollavano i dehors di bar e ristoranti.
Si contano quattro vittime, finora, con circa una quindicina di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni, compreso un poliziotto che si trova in questo momento in terapia intensiva. Oltre le quattro persone decedute, è stato assassinato dalle forze dell’ordine anche uno dei terroristi: si tratta di un 20enne austriaco ma di origini albanesi. Volto noto, sembra, per la polizia austriaca che lo aveva inserito in una ristretta lista di persone pericolose in quanto simpatizzante del “nuovo califfo” dell’ISIS; al cui fianco, avrebbe provato ad andare a combattere la scorsa estate, in Siria.
Gli inquirenti sono portati a credere, dalla simultaneità degli attacchi in vari punti del centro della capitale, che ad entrare in azione sia stato un commando. I cui componenti, escluso il soggetto abbattuto dalla polizia, potrebbero essere riusciti a darsi alla fuga. Diversi video effettuati dai viennesi e condivisi poi sui social, hanno ritratto immagini angoscianti, con un uomo dalla barba lunga e armato di un fucile d’assalto, che seminava il terrore nelle strade semi-deserte di Vienna, sparando ad ogni cosa che si muoveva.
La matrice islamista è data per certa, anche in virtù di alcune testimonianze che riferiscono di aver udito il celebre “Allah akbar” durante gli spari. Si prova ora a capire se tra gli obiettivi ci fosse direttamente anche la sinagoga di Vienna – in passato già oggetto di attentati – e attorno alla quale, ieri, si è concentrato uno degli attacchi. Il tempio ebraico a quell’ora era già chiuso e non si annoverano fedeli rimasti vittime degli attacchi, ma la pista rimane naturalmente aperta.
Alla notizia dei primi attacchi, il ministro degli Interni austriaco, Karl Nehammer, in collaborazione col sindaco di Vienna, Michael Ludwig, hanno subito diramato l’ordine per tutti i cittadini di non uscire in strada e di ripararsi immediatamente in luoghi chiusi e sicuri. Reparti speciali della polizia sono entrati in azione e da questa mattina anche l’esercito è stato dispiegato sul territorio per mettere in sicurezza i luoghi considerati più sensibili e pattugliare tutte le vie di accesso alla Capitale.
Le indagini sugli attentatori sono scattate parallelamente. L’appartamento del terrorista ucciso è stato subito perquisito e si sta ora cercando di ricostruire la sua rete di contatti per provare a saperne di più sugli altri, pericolosissimi componenti del commando ancora in fuga. Sui quali, l’intero apparato di sicurezza austriaco è ora alla disperata caccia, nella paura che possano colpire di nuovo.
Federico Kapnist