Le imprese padovane hanno voglia di investire per ripartire in fretta dopo il difficile anno della pandemia. Lo dimostra il boom delle richieste di accesso ai contributi della “Nuova Sabatini”, la misura pensata per sostenere gli investimenti in beni strumentali e attrezzature: quasi 800 domande nei primi 5 mesi del 2021, con una crescita doppia rispetto all’anno precedente. Ma le risorse stanziate dal Governo sono già esaurite: a lanciare l’allarme è CNA Padova, che chiede all’esecutivo di attivarsi per rifinanziare il prima possibile una delle misure fin qui più apprezzate dalle imprese.
“I dati sono inequivocabili e dimostrano quanto la Nuova Sabatini sia una misura di forte stimolo agli investimenti, soprattutto per le micro e piccole imprese – evidenzia Luca Montagnin, Presidente di CNA Padova –. Come referente per l’innovazione della CCIAA di Padova sottolineo poi che dalla metà del 2020 la quota maggiore di investimenti riguarda tipologie 4.0, quindi ad alto contenuto innovativo e digitale. Nell’agenda del Governo delle ‘cose da fare’ va dunque messo ai primi posti il rifinanziamento del provvedimento, per dare una spinta ancora maggiore alla ripartenza delle imprese della provincia e dell’intero Paese. Certo, ai ritmi dei primi mesi del 2021 a livello nazionale servirebbero almeno 400 milioni di euro, che non sono pochi, ma ciò si tradurrebbe in poco meno di 5 miliardi di investimenti, una vera e propria rivoluzione digitale per le nostre imprese e la nostra economia”.
L’Ufficio Studi di CNA Padova ha stimato in circa 1 miliardo di euro il valore dei finanziamenti deliberati da istituti di credito e società di leasing dal 2016 ad oggi per l’acquisizione da parte delle imprese del territorio di macchinari, attrezzature, impianti e automezzi. Mentre solo nella prima parte del 2021 la stima dei finanziamenti deliberati è di oltre 120 milioni di euro, il 55% in più dello stesso periodo del 2020.
“Una cifra decisamente importante – sottolinea Michele Pasqualotto, dell’ufficio Bandi & Contributi di CNA Padova – che porta ad una stima dell’investimento medio delle imprese intorno ai 156 mila euro. Ed è proprio questo uno dei dati più interessanti: il valore medio degli investimenti si sta abbassando, segno che se all’inizio la misura era più “gettonata” per investimenti di grandi importi, ora è maggiormente diffusa anche per operazioni di valore inferiore, e tipicamente dalle piccole e medie imprese”.
Non è un caso che, a livello regionale, i dati di monitoraggio del MISE rilevino come oltre il 40% delle domande riguarda microimprese, che propongono circa il 25% degli investimenti (valore medio 120 mila euro), ed un ulteriore 43% sia rappresentato da piccole imprese, con investimenti medi intorno ai 205 mila euro (il 46% degli investimenti complessivi). Il risultato ultimo di queste operazioni di investimento è che al sistema delle imprese padovane è ritornato sotto forma di erogazione diretta nei conti correnti aziendali un ammontare di oltre 80 milioni di euro di contributi “Sabatini” negli ultimi 5 anni, di cui più di 9 milioni di euro nei primi 5 mesi del 2021, ovvero l’8,5% del totale degli investimenti effettuati.
A fronte della stipula di un contratto di finanziamento o leasing per l’acquisto di beni strumentali, la “Nuova Sabatini” eroga un contributo pari a circa il 7,7% del valore dell’investimento per investimenti “ordinari” e oltre il 10% per investimenti di tipo 4.0, ovvero ad alto contenuto di digitalizzazione ed innovazione, indipendentemente dal tasso di interesse applicato dall’intermediario finanziario. Una misura dunque particolarmente interessante negli ultimi anni, in cui i tassi di interesse sono ai minimi storici.