Palazzo Chiericati ha fatto venire alla luce un altro prezioso reperto, un pozzo antico, o almeno una parte, dato che l’altra metà è coperta dal muro del palazzo stesso. Il ritrovamento, che è stato annunciato dal Corriere, risale ad una ventina di giorni fa ed è avvenuto nell’ala Ottocentesca del palazzo, dove appunto si stanno concentrando i lavori per il nuovo allestimento dei locali espositivi.
Questa dovrebbe essere l’ultima parte dei lavori che da ormai dieci anni sono stati portati avanti in varie parti del palazzo. Lo scorso anno erano emersi una pavimentazione antica e anche tracce di muratura di epoca medioevale che avevano costretto il Comune a cambiare parte del progetto per rendere visibile la pavimentazione.
Ancora non è certo a quale periodo storico appartenga il pozzo e si attende quindi la perizia della Soprintendenza di Verona anche per decidere cosa fare del reperto. A Palazzo Trissino le ipotesi sono molteplici: la sua conservazione in loco cambiando il luogo dove in origine doveva essere collocato il vano-ascensore, oppure il trasferimento del reperto per renderlo più visibile.
“Il fatto che ci siano rallentamenti dovuti a ritrovamenti archeologici per noi non è un problema – ha dichiarato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Matteo Celebron – anzi, rappresenta un aspetto positivo per aumentare la conoscenza del passato della nostra città. È chiaro che in un cantiere come questo avevamo previsto fin dall’inizio la possibilità di trovarci di fronte al ritrovamento di reperti storici, anche perché stiamo scavando a pochi metri da quella che un tempo era il porto di Vicenza sul fiume”.
I lavori, preventivati in 1,5 milioni, stanno intanto procedendo e si stanno completando le opere di puntellamento per procedere infine al rifacimento del tetto dell’ala Ottocentesca.