“Il Comitato per il Tribunale in centro storico non entra nelle questioni tecniche e registra ancora una volta inadeguatezza, annunciando una possibile soluzione senza previa sufficiente cognizione tecnica, senza coesione politica, constatando altresì che i rapporti con il ministero della Giustizia sono insoddisfacenti”. È una nota al vetriolo quella del Comitato, nel commentare le ultime novità riguardanti la nuova sede Tribunale, che adesso si scaglia contro la giunta Gaffeo.
Il Comitato interviene dopo che, nei giorni scorsi,alcuni intellettuali e professionisti avevano bocciato l’ipotesi di costruire «ex novo» il Palazzo di giustizia nell’area dell’ex Questura in via Donatoni. I firmatari del documento parlavano di seri rischi geologici e archeologici per l’insediamento.
Una novità che, per il «Comitato per il Tribunale in centro storico» mette a rischio anche l’altra ipotesi in campo, quella dell’ex Banca d’Italia in via Piva. Si tratta di un edificio dismesso, da circa 10 anni, inserito da oltre un quinquennio nell’elenco delle alienazioni di Bankitalia, ma rimasto sempre senza acquirente.
Anche se i firmatari della bocciatura dell’ipotesi-tribunale all’ex Questura non menzionano nemmeno la sede in via Piva, il Comitato non si fida: “Avendo appreso che la soluzione dell’ex Questura va approfondita, a questo punto dubitiamo che sia stata poco meditata anche l’alternativa”, dice il portavoce del comitato Lorenzo Pavanello.
Il Comitato infine chiede che “la giunta comunale prenda l’iniziativa per puntare decisamente a una soluzione definitiva prima che a Roma pensino di costruire un cubo di cemento in campagna”. Cosa che non piacerebbe a nessuno.