Consiglio comunale straordinario ieri sera per decidere dove ricollocare il Tribunale di Rovigo, in vista della scadenza del 10 marzo, data entro la quale dovrà essere completata la relazione propedeutica alla scelta definitiva. Assente il Sindaco Edoardo Gaffeo in convalescenza per un recente intervento chirurgico.
Dopo aver visto sfumare l’ipotesi dell’ex casa circondariale, già destinata al nuovo carcere minorile regionale, in trasferimento da Treviso, si cerca di mettere d’accordo tutte le diverse esigenze, nella disperata ricerca di uno spazio più adeguato, ma sempre all’interno del centro storico, al fine di creare una vera e propria Cittadella della Giustizia, come richiesto dal Ministero di Grazia e Giustizia, che in mancanza di proposte idonee in centro storico, si orienterebbe verso zone più periferiche. Sarebbero rimaste ormai due sole opzioni, la sede dell’ex Questura e quella dell’ex Banca d’Italia.
L’Ordine degli Avvocati, attraverso il suo presidente, Enrico Ubertone, avrebbe espresso la sua preferenza per l’ex Questura di via Donadoni, ritenendola più funzionale, perché in centro, ma “facilmente raggiungibile, senza congestionare il traffico, creando l’ingresso da via Sacro Cuore”, inoltre la possibilità di costruire ex novo una palazzina di sei piani, “consentirebbe spazi adeguati, “più efficienti e fruibili, perché appositamente progettati”.
Aperto invece ad entrambe le ipotesi l’avvocato Lorenzo Pavanello, combattivo portavoce del Comitato per il Tribunale in Centro, che non nasconde però la delusione per tutto il tempo perso. Nei prossimi giorni, i tecnici del Ministero di Grazia e Giustizia saranno in città, per completare tutti gli approfondimenti alle due strutture, al fine di poter fare un’analisi costi-benefici.
Allo stato attuale, l’ex Banca d’Italia, collegata all’edificio della Provincia, garantirebbe la metratura richiesta dal confronto tra Ministero, Demanio e Comune, ossia 11.500 metri quadri, mentre l’ex Questura disporrebbe solo di circa 5000 metri quadri, che però potrebbero essere raddoppiati attraverso un importante aumento di cubatura.
L’opposizione che ha lamentato che il consiglio comunale non sia stato sufficientemente coinvolto in tutto l’iter decisionale, per completare la proposta progettuale, avrebbe proposto anche la ex sede dei Vigili del Fuoco, adiacente all’ex Questura e avrebbe chiesto di essere coinvolta nei sopralluoghi tecnici ministeriali.