Non si placa l’onda nera che sta sconvolgendo la Francia, gettandola nuovamente nell’incubo del terrorismo islamico. Ad appena qualche settimana dal tentato omicidio di due persone vicino alla vecchia sede di “Charlie Hebdo”, e soprattutto una settimana dopo l’atroce decapitazione del professore Samuel Paty per mano di un rifugiato ceceno di 18 anni, questa mattina, a Nizza, c’è stato un nuovo attentato.
Le prime voci che filtrano dalle agenzie di stampa francesi e dalle dichiarazioni della polizia, parlano di un attacco effettuato da un uomo all’interno della chiesa di Notre Dame, nella città rivierasca. I morti sarebbero tre; ancora una volta con l’atroce modalità tanto cara agli integralisti islamici, la decapitazione, di cui sarebbe stata vittima una donna di 70 anni. Gli altri due sarebbero morti per violente coltellate inferte su gola e corpo.
Vi sarebbero anche dei feriti, il cui numero è per ora imprecisato. Testimoni riferiscono come il terrorista islamico gridasse “Allah akbar” durante il suo folle gesto; il che ha portato gli inquirenti a non avere dubbi sulla matrice dell’attentato.
L’assalitore è stato fermato dalla polizia ed è ora in custodia delle autorità.
L’attentato, gravissimo, segna un’ulteriore escalation del delicato momento in cui versa la Francia, dove il Presidente Macron, a seguito del omicidio Paty, ha preso posizioni durissime contro il fondamentalismo islamico colpevole di minare la libertà di espressione nel Paese. E che ha provocato la reazione della componente radicale, per quanto minoritaria, dell’enorme comunità musulmana che vive in Francia, calcolata all’incirca tra i 5,5 e i 6 milioni di individui.
Federico Kapnist