Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, in Italia nei giorni scorsi, ha sollevato dei dubbi sulla riforma dello sport italiano, già aspramente criticata dal Coni e da buona parte dell’opposizione, per il nuovo assetto delineato, che dà troppo potere alla politica.
Bach ha poi espresso una certa preoccupazione anche per le ripercussioni che la riforma potrebbe avere nella preparazione degli atleti per le Olimpiadi di Tokio, ma soprattutto per l’organizzazione delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.
Il Presidente del CIO ha infatti chiesto risposte celeri sull’avvio dell’iter per il rifacimento della storica pista di bob di Cortina, considerata uno dei punti cardine della sua candidatura, perché si vocifera che, in caso di mancata realizzazione del progetto, le gare di bob, slittino e skeleton potrebbero essere trasferite oltre il Brennero.
Al di là della risposta piccata del Ministro Spadafora, ciò che ha rasserenato gli animi e spazzato via ogni ombra, è stato l’intervento del Governatore Zaia, che ha assicurato che tutto sta procedendo come concordato.
Sul discorso della pista di bob è intervenuto anche il Sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina, che ha assicurato che si è in fase di studio di fattibilità, con garanzia di copertura finanziaria e che si è detto soddisfatto del fatto che il bob possa ritrovare la sua casa sotto le Tofane, dove venne costruita la pista quasi un secolo fa.
Il progetto è quello di farne un centro federale con Bolzano, aperto sia d’inverno che d’estate.
I lavori partiranno nel 2022 e il costo preventivato sarà di circa 50 milioni.
La nuova pista pur adeguandosi a tutte le nuove tecnologie, ricalcherà in gran parte quella mitica delle Olimpiadi del 1956.