Claudio Venier, presidente dell’Associazione Piazza San Marco, dopo la soddisfazione della grande giornata del Mose, domenica è tornato a vedere la sua piazza parzialmente sommersa e ha così postato un messaggio su Facebook, in cui esorta tutti a “continuare a lottare perché le opere complementari a difesa della Basilica e delle zone basse della città siano completate al più presto”.
È infatti incomprensibile e inaccettabile che sia rimasta una fascia di rischio tra i 90 e i 130 cm ed è per questo che si chiede a gran voce che il Mose venga azionato già con una marea a 110. E, si auspica, nel frattempo, un’accelerazione sui due progetti di salvaguardia di Basilica e Piazza.
La prima, l’ormai famosa “barriera di vetro”, vittima di troppi passaggi burocratici e di ingiustificabili ritardi, dovrebbe essere provvisoria, mentre quella a protezione di tutta la piazza, definitiva.
Ed è proprio per trovare una via d’uscita a questo impasse, che oggi si riunisce la Soprintendenza: una delle ipotesi in campo, potrebbe essere quella di tornare al progetto iniziale, che oltretutto potrebbe essere realizzato in tempi brevi.
Per l’altro progetto purtroppo i tempi sono molto lunghi, anche in considerazione della sua complessità. Nei prossimi giorni se ne occuperà la commissione di Salvaguardia e, subito dopo si potrà partire con la progettazione esecutiva, affidandola al Consorzio Venezia Nuova, che delegherà i lavori a Kostruttiva e Thetis.
Speriamo sia la volta buona.