Si potrebbe definirla “operazione 15 minuti”, un progetto ambizioso, ma praticabile, sulla falsariga delle grandi capitali europee, prime fra tutte, Parigi e Stoccolma, che sarà presentato attorno a Natale e, al quale sta già lavorando il vicesindaco Andrea De Checchi, con il tavolo Ubercom. Così a Treviso l’amministrazione del sindaco Mario Conte, decide di riprogettare servizi e collegamenti, attraverso la formula, “a portata di tutti in 15 minuti”.
L’idea, nata per contenere gli spostamenti dei cittadini e contrastare quindi smog e traffico e, discussa anche durante l’ultima assemblea nazionale dell’Anci, prevede che tutti i servizi essenziali, come la posta, il medico di base, il bancomat e i negozi di alimentari siano a non più di 15 minuti, a piedi o in biciletta, dalla propria abitazione.
Per rendere praticabile la cosa, le città devono essere divise in un certo numero di aree, che, nel caso di Treviso, sono sei, ognuna delle quali, deve rispondere o risponderà alla logica del quarto d’ora. “Laddove questi servizi esistono già, potremo evidenziare percorsi sicuri, ciclabili e pedonali, viceversa, dove non esistono, interverremo per attivarci con aziende e istituzioni”.
Ovviamente ci sono quartieri già molto attrezzati e, altri su cui bisognerà lavorare molto, anche attraverso interventi di riqualificazione, con il bando delle periferie, altri ancora, dove sarà sufficiente dare una rinfrescata. Molto dipende dalle dinamiche e dalle tematiche geografiche e demografiche.
“Se mettiamo i cittadini nella condizione di muoversi all’interno della loro zona, ricevendo i servizi di cui hanno bisogno, un po’ alla volta, si abitueranno a lasciare l’auto a casa e impareranno a spostarsi a piedi o in bici e, qui verrebbero ad inserirsi i progetti Biciplan, Ciclopolitana e riqualificazione dei parchi: una vera città a misura d’uomo e bambino, verde ed efficiente”.