Padova come Parigi, Stoccolma e Milano. Parte il nuovo piano post-covid, per ridisegnare una città green, sulla nuova filosofia dei “15 minuti”, delle grandi capitali europee, che teorizza che tutto quello che viene considerato di prima necessità, come medico, posta, tabaccheria, edicola e negozi di prossimità, deve essere ad un quarto d’ora a piedi o al massimo in bicicletta, dall’abitazione di ciascun cittadino.
Un modo per dare centralità ai quartieri periferici, per rigenerare le tante aree dismesse o degradate, per rendere più vivibili molti spazi urbani in abbandono, investendo nel trasporto pubblico e nella mobilità ciclabile, al fine di aumentare l’inclusione sociale, riducendo le diseguaglianze.
Queste in grande sintesi le linee guida per la nuova Padova, illustrate ieri in videoconferenza dall’archistar milanese Stefano Boeri e da Mate Società Cooperativa, a cui Palazzo Moroni ha commissionato la stesura del nuovo piano degli interventi, per il quale ha stanziato quasi mezzo milione di euro.
Come ha voluto sottolineare il sindaco, Sergio Giordani, “fare il sindaco non significa soltanto governare l’esistente, ma vuol dire anche elaborare visioni e progetti, in maniera condivisa, da lasciare in dote alle amministrazioni successive”.
E per questo, alla tavola rotonda virtuale di ieri, che ha avuto un po’ il sapore di certi Stati Generali, hanno partecipato, oltre al Sindaco, l’assessore all’Urbanistica, Andrea Ragona, il Prefetto, Renato Franceschelli; il Vescovo, Monsignor Claudio Cipolla; il Rettore Rosario Rizzuto; padre Oliviero Svanera della Basilica del Santo; il presidente della Camera di Commercio e della Fiera, Antonio Santocono; il presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro; il soprintendente Fabrizio Magani; il direttore dell’Azienda Ospedaliera, Luciano Flor; quello dell’Interporto, Roberto Tosetto ed Emanuele Alecci di Centro Servizi Volontariato.
L’architetto Boeri ha ribadito più volte il concetto di “città dei 15 minuti”, promuovendo quindi la realizzazione delle due nuove linee di tram, Stazione-Voltabarozzo e Chiesanuova-Ponte di Brenta e l’avvio della metropolitana regionale di superficie.