Nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, il prossimo ottobre, a Padova, al Museo degli Eremitani, verrà inaugurata “a riveder le stelle”, una mostra d’arte contemporanea in omaggio al Sommo Poeta e a Giotto, curata da Barbara Codogno e realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con The Bank Contemporary Art Collection di Antonio Menon, da cui provengono le opere.
Si tratta di un omaggio decisamente poco convenzionale, quasi “un dialogo evocativo tra la Divina commedia di Dante e il ciclo di affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni”. I due, entrambi fiorentini e coevi, rivoluzionarono il loro tempo, “traghettando prosa e pittura nel futuro”. Giotto grazie alla resa di uno spazio prospettico ante litteram e alla rappresentazione dei sentimenti dell’uomo, Dante con una lingua nuova, il Volgare, antesignana del nostro Italiano.
Le stelle diventano uno dei punti di contatto più significativi tra i due autori, quelle di Giotto nella splendida volta della Cappella e quelle invocate dal Sommo Poeta nell’ultimo verso dell’Inferno, dal quale la mostra prende appunto il titolo.
La mostra di arte contemporanea “affrontando i sempiterni conflitti umani, si pone in dialogo tra le tematiche profondamente esistenziali che Giotto affresca nella Cappella degli Scrovegni e quelle tradotte da Dante nella sua Divina Commedia”, vuole perciò essere un omaggio alla cultura italiana di tradizione, “che germinando da grandi maestri del passato, oggi vive e parla il nostro tempo, all’uomo del nostro tempo”.
Saranno esposte una cinquantina di opere, molte delle quali di dimensioni piuttosto importanti, quasi tutte di pittori viventi e italiani dell’arte figurativa, in un excursus dal nero al rosso, fino all’azzurro e, incentrate sul perenne conflitto tra il bene e il male.