Pensioni minime a 1000 euro: la notizia spiazza i pensionati italiani

Le pensioni minime a 1000 euro sono un argomento di cui si discute da anni ma ora qualcosa è cambiato ed è ufficiale.

Le pensioni sono sempre un argomento all’ordine del giorno eppure le cose sembrano cambiare sempre, ma mai in meglio. Sotto accusa sono soprattutto le famose pensioni minime ovvero quella soglia che spetta a chi non ha versato abbastanza contributi, ma che dovrebbe essere necessaria a sopravvivere. La pensione minima risulta essere un terreno di scontro anche tra fazioni politiche, ma cosa cambia adesso?

Pensione minima 1000€
Pensione minima 1000€

Fazioni di destra e sinistra non fanno che parlare di pensioni e della soglia minima a 1000 euro, ma ci sono anche anziani che arrivano a percepire molto di più. Nel caso delle maggiorazioni e delle integrazioni, è possibile anche prendere fino a 1000 euro in più sulla pensione. Questa situazione chiaramente deriva da una serie di particolarità infatti è da dire che in Italia sono anche tantissimi i pensionati che non arrivano a 1000 euro al mese.

Pensioni minime, cosa è cambiato e cosa sta accadendo

Il tema delle pensioni è sempre molto caldo e di situazioni ne esistono davvero delle più disparate. Ci sono persone che raggiunta l’età pensionabile non possono smettere di lavorare perché percepiscono anche meno di 300 euro. Molti anziani purtroppo arrivano a ricevere un importo molto basso e questo accade perché non hanno l’accesso ai trattamenti integrati al minimo, a differenza di altri ex lavoratori.

Pensioni minime a 1000 euro
Pensioni minime, cosa sta accadendo (venetoreport.it)

I dipendenti che hanno iniziato la loro carriera lavorativa dopo il 1995, che rientrano quindi nel sistema retributivo, non hanno una pensione in base agli anni e all’importo dei contributi versati. Il metodo contributivo invece, introdotto solo dopo il 1995, è più equo rispetto a quello retributivo. In questo ultimo caso infatti il calcolo avveniva solo sugli ultimi stipendi. In molti approfittavano per fare scatti di carriera e percepire così poi una pensione più alta e chiaramente non meritevole.

Ad oggi quindi un lavoratore avrà la pensione in base alla media di quanto ha guadagnato in tutta la sua vita, ma soprattutto in base a quanti contributi ha versato. Proprio perché il lavoratore riceverà a 67 anni una pensione in base a questo calcolo, potrebbe però ritrovarsi a percepire anche soli 300 euro al mese, o comunque meno della soglia minima di 500 euro al mese. Parliamo quindi di importi così bassi che non permettono una vita dignitosa, ma molto probabilmente non consentono nemmeno proprio di sopravvivere eppure per il momento non pare ci siano novità in merito.

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