Il prossimo autunno, quello 2021, la piazza e la Basilica di San Marco dovrebbero finalmente essere protette dall’acqua alta. I due progetti viaggiano in parallelo e il perché lo spiega Cinzia Zincone, provveditore alle Opere Pubbliche del Triveneto: “Noi, speriamo e crediamo che nell’autunno del prossimo anno possano essere funzionanti gli interventi a difesa della piazza, ma non abbandoniamo il progetto della barriera in vetro, a protezione della basilica, perché la storia ci ha insegnato a non fidarci dei tempi che si annunciano, lo abbiamo già visto con il Mose, che avrebbe dovuto essere pronto nel 2012”.
E infatti anche la vicenda della barriera provvisoria in vetro, va nella stessa direzione: ideata dalla Procuratoria di San Marco, avrebbe dovuto essere pronta per l’ottobre scorso e, invece ancora non se ne vede traccia.
Il progetto originario, dell’architetto Mario Piana e dell’ingegner Daniele Rinaldo, rivisitato nel layout estetico dall’archistar milanese Stefano Boeri e successivamente rimaneggiato in maniera tale da non essere stato gradito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, è ancora in viaggio. Si sta cercando di trovare una soluzione di compromesso, che tenga conto anche delle osservazioni della commissione.
Nel frattempo procede il progetto a difesa dell’insula di San Marco, ideato da Thetis e Mate, per conto del Consorzio Venezia Nuova, che è stato approvato, anche se, come ha voluto sottolineare Zincone, “non abbiamo ancora tutti i finanziamenti per realizzarlo, ma abbiamo comunque deciso con il CVN di passare alla progettazione esecutiva per gli interventi fondamentali, e c’è la formalizzazione dell’incarico”.
Pertanto, a gennaio dovrebbe essere pronto l’esecutivo e a febbraio potrebbero partire i lavori, così in autunno tutta l’area marciana dovrebbe essere al sicuro.