Un Paese spaccato in due; questo è quello che esce dalle elezioni presidenziali tenutesi in Perù lo scorso fine settimana. I due contendenti – l’esponente della sinistra radicale, Pedro Castillo, e quella di destra, Keiko Fujimori – sono separati da appena 67.000 voti; con Castillo avanti con il 50,2% e la Fujimori che rincorre con il 49,8%.
Quest’ultima chiede la revisione di migliaia di schede contestate; ultima speranza (non molto fondata, secondo analisti locali) di ribaltare quello che è l’attuale verdetto. Diversi osservatori indipendenti non hanno riscontrato irregolarità durante le fasi di votazione.
Castillo, nel dubbio, si è già proclamato presidente. E sono già affluiti diversi messaggi di congratulazioni da parte di alcuni leader politici sud-americani: quali Fernandez, argentino, e Morales, boliviano.
Federico Kapnist