La proroga del periodo del fermo pesca, deciso nei giorni scorsi dal Ministero delle Politiche Agricole, ha creato non poche polemiche all’interno del Partito Democratico locale.
Infatti, la misura aveva ricevuto il plauso di Anna Maria Bigon e di Andrea Zanoni, consiglieri regionali dem, subito contestati dal segretario provinciale del partito, Angelo Zanellato, che aveva criticato la scelta del ministero e la posizione dei colleghi di partito, sostenendo che fosse assurdo ampliare il fermo pesca, ma che ancor di più, lo fosse il fatto che su un tema simile, così delicato, si fossero esposti Bigon e Zanoni, senza aver avuto alcun confronto con i lavoratori del settore.
Secondo Zanellato, infatti dopo i colpi già inferti al mondo della pesca dall’emergenza sanitaria con tutte le sue restrizioni, “l’ulteriore riduzione delle giornate operative, rischia di rivelarsi letale, con conseguenze molto pesanti sul fronte occupazionale, ma anche su tutto l’indotto”.
I due consiglieri regionali avevano giustificato il loro appoggio al provvedimento, con l’esigenza di tutelare l’ambiente da uno smodato sfruttamento ittico, affermando che “la decisione è corretta, perché riguarda i sistemi più invasivi di pesca, come le reti a strascico ed è indispensabile per la salvaguardia della fauna marina. Senza fermo pesca si rischia di tagliare il ramo su cui si è seduti”.
La presa di posizione dei due dem era stata contestata dagli operatori, le cui critiche erano state raccolte da altri due consiglieri regionali, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis, contrari al provvedimento di raddoppio dello stop a 30 giorni per le barche inferiori ai 24 metri e a 40 giorni per quelle di lunghezza superiore.
La scelta viene considerata sbagliata, perché non condivisa con il Tavolo di consultazione permanente per la pesca e l’acquacoltura, “è sicuramente doveroso tener conto della salvaguardia ambientale, ma non si può prescindere dalla difesa del lavoro. La pesca è un comparto di primaria importanza per il Veneto e non possiamo che condividere le preoccupazioni delle associazioni professionali”, ha voluto sottolineare l’assessore regionale Cristiano Corazzari.