Ieri, al tribunale di Vicenza, nel corso dell’udienza preliminare per l’inchiesta che riguarda l’inquinamento da Pfas, il giudice Roberto Venditti ha deciso di riunire in un unico grande processo i due filoni d’inchiesta, come del resto era stato sollecitato anche dalla Procura, ossia quello relativo al vasto inquinamento da Pfas, tra Vicentino, Veronese e Padovano e il filone -bis, sulla contaminazione da GenX e C604 e sul crac di Miteni Spa, dichiarata fallita nel 2018.
Così, dopo il procedimento-monstre per il crac di Banca Popolare di Vicenza, per il Tribunale berico si prospetta ora un secondo maxi processo, tra i più rilevanti nella nostra Regione in tema di reati ambientali per le contestazioni sollevate dalla pubblica accusa, ma anche per i numeri e gli attori coinvolti: una ventina di imputati e oltre 200 parti civili, tra le quali Ministero dell’Ambiente, Ministero della Salute, Regione Veneto, Acque di Chiampo, Acquevenete, Acque Veronesi e Viacqua.
Secondo l’avvocato padovano Fabio Pinelli, che rappresenta la Regione, “c’è stata la volontà dei dirigenti di Miteni di occultare lo stato dei fatti, al fine di impedire agli enti competenti, tra cui Regione e Comune di poter intervenire. Condotte queste che hanno costretto i vari enti territoriali a farsi carico della compromissione dei beni giuridici della salute umana e dell’ambiente”.
La prossima udienza sarà dedicata alle difese degli imputati, tra i quali molte figure apicali di Miteni Spa e Mitsubishi Corporation e di Icig, la società lussemburghese che controllava l’azienda di Trissino, che dovranno rispondere dei “reati di avvelenamento di acque e disastro innominato aggravato fino al 2013, accusati di non aver fatto nulla per mettere al sicuro l’azienda e il territorio circostante e di non aver adottato contromisure né avvisato gli enti preposti”.
“Un’ottima notizia” è stato il commento dei rappresentanti di Legambiente, anch’essa parte civile nel procedimento, all’annuncio dell’accorpamento dei due filoni di inchiesta. In caso di condanna, i danni verranno pagati dal fallimento Miteni e Icig, considerati responsabili civilmente.