Verona, come altre città venete, sta riprogettando il suo futuro e così in questi giorni si fa un gran parlare di “quadrilatero”, che sulla falsariga di quello milanese, dovrebbe ospitare, tra le altre cose, un importante albergo cinque stelle. Ma il quadrilatero sarebbe solo una parte del Piano Folin, pensato dal veneziano Marino Folin, ex Rettore dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, incaricato da Fondazione Cariverona, di riorganizzare il suo patrimonio immobiliare e i musei.
In gioco ci sono immobili di grande pregio e valore come Castel San Pietro e Palazzo del Capitanio, di proprietà di Fondazione Cariverona, dall’epoca della gestione di Paolo Biasi, quando furono venduti dal comune, dell’allora sindaco Flavio Tosi. E poi c’è Palazzo Forti. Come sta succedendo proprio in questi giorni anche per Fondazione Venezia, in Laguna, in un periodo di grave crisi economica, Cariverona, sente sempre più forte la necessità di mettere a reddito il suo patrimonio, per ricavarne un utile economico.
Un primo progetto prevederebbe di creare a Castel San Pietro, un grande Museo della Città, dagli albori ad oggi, con l’ambizione di offrire ai visitatori, oltre all’incantevole vista panoramica, anche un assaggio dell’offerta culturale, che si potrebbe trovare scendendo dal colle, verso il centro storico di Verona. Il Palazzo del Capitanio andrebbe così ad ospitare le opere della Galleria di Arte Moderna, nella cui sede invece, potrebbero venire organizzate le grandi mostre.
Diversamente, un secondo progetto vedrebbe la creazione a Castel San Pietro di un museo sulla storia antica della città, in particolare quella romana, per andare ad utilizzare una parte di Palazzo del Capitanio per l’Urban Center e lasciando la Galleria d’Arte Moderna così com’è oggi.
Nel frattempo, il restauro e la sistemazione dei palazzi sta procedendo, a Castel San Pietro, i lavori sono praticamente ultimati, mentre a Palazzo del Capitanio sono state tolte le impalcature esterne proprio in questi giorni ed è stato recuperato il piano terra, anche se rimangono da sistemare i piani superiori.
Il confronto tra le diverse parti continua, nonostante il Covid, si tratta probabilmente di trovare una soluzione di compromesso tra il primo progetto, che piacerebbe a Palazzo Barbieri e alla Soprintendenza e il secondo, che sarebbe quello preferito da Fondazione Cariverona.