Il riordino di Piazza erbe, atteso da anni, continua ad incontrare ostacoli di natura diversa: prima i problemi oggettivi di fattibilità tecnica, con l’opposizione della Sovrintendenza e poi quelli politici, con i rappresentanti del comune scaligero che faticano a mettersi d’accordo.
A tirare fuori la questione è stato, ancora una volta, l’ex sindaco e ora consigliere comunale, Flavio Tosi, che si fa portavoce di alcuni esercenti della piazza che “lamentano come nulla stia andando avanti, anche se i nubifragi dell’estate scorsa hanno confermato come gli ombrelloni attuali siano pericolosi, oltre che costosi”.
L’ultima tavola rotonda, era stata convocata a gennaio, ed aveva visto assieme Comune, Sovrintendenza e Confcommercio: al centro della discussione il “progetto Forti” (messo in piedi nel 2011, in epoca tosiana), che non ha trovato però l’appoggio dell’attuale sovrintendente Vincenzo Tinè, che si è espresso contro l’ipotesi dei tendoni fissi. Ma non piace nemmeno ad alcuni proprietari degli edifici della piazza contrari ad agganciare i tendoni alle loro strutture (alcune delle quali preziosi scrigni storici).
Il progetto dello Studio Forti prevedeva tendoni color Rosso Verona ancorati sia a terra che ai muri e l’amministrazione Sboarina, alla fine del 2019, aveva ipotizzato un nuovo concorso di progettazione che potesse trovare il benestare di tutte le parti coinvolte.
Sarà stata colpa del virus, del filobus o della questione Agsm (chiusasi per ora con la fusione con Aim Vicenza), ma anche questo tentativo di progettazione è fallito e per il momento la piazza resterà così com’è.
Lucrezia Melissari