Pieve di Soligo non ce l’ha fatta, il titolo di capitale italiana della cultura 2022 è andato all’isola di Procida. La speranza dell’incantevole cittadina dei colli trevigiani, Patrimonio dell’Unesco, si è infranta ieri davanti all’annuncio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
La delusione è stata forte, perché comunque il titolo avrebbe aiutato in visibilità, prestigio e soprattutto finanziariamente, con un milione di euro da investire in progetti. Ma già da oggi, Pieve rilancia, certa del fatto che, l’ambizioso lavoro portato avanti nell’ultimo periodo, nell’ottica della valorizzazione della cultura e di un paesaggio ripulito dal cemento della civiltà industriale, tornerà comunque utile, nella sfida futura di un paesaggio rigenerato.
Sia per l’amministrazione comunale che per il Comitato promotore, “il progetto non resterà sulla carta”, ma diventerà il programma di una promozione futura, da allargare ai territori vicini e poi a tutto il Veneto, in un nuovo equilibrio tra arte, paesaggio e cultura: “Il lavoro fatto non si butta, stiamo già attivando alcune progettualità di turismo sostenibile, come l’albergo diffuso dei borghi e vogliamo proseguire sulla strada dell’abbattimento dei capannoni, per restituire bellezza al nostro territorio”, ha fatto sapere Luisa Castagna, vicesindaco di Pieve di Soligo.
Come ha poi voluto commentare anche Giampiero Beltotto del Teatro Stabile del Veneto, “sfide come questa, sono molto importanti per piccoli borghi come Pieve, mentre città come Venezia, Verona e Padova non ne hanno bisogno. Cercare una sfida significa voler essere visti dal mondo. Sono progetti che aiutano a riprogettare se stessi e, a volte una sola partecipazione non basta, bisogna, si deve insistere per migliorare la perfomance”.
Maria Cristina Gribaudi, imprenditrice e presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, sottolinea come “l’Italia sia un museo a cielo aperto, ricco di microsistemi e contesti paesaggistici e culturali che possono dare molto”. Perciò pur capendo la delusione, è certa che il progetto andrà avanti.
Di tutt’altro parere Vittorio Sgarbi, che aveva già espresso la sua visione critica in occasione dell’esclusione della candidatura di Verona: “Trovo bizzarro e inutile che ci siano simili premi, tanto più quando il candidato va fuori tema, come Pieve, che, anziché capitale della cultura, si propone come capitale del bel paesaggio. Ha vinto Procida, un’isola in cui è impossibile organizzare una vera mostra d’arte. Poi piccoli comuni e grandi città non possono partecipare alla stessa competizione…chi ha dei progetti, può portarli avanti, anche senza premi di consolazione, inventati dal ministro”.