Musolino resta, dopo gli scontri e le polemiche per la mancata approvazione del bilancio 2019, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli lo ha di fatto riconfermato alla guida dell’ente di cui era già presidente.
Dal ministero una nota spiega che la decisione è stata presa«per assicurare la regolare prosecuzione dell’attività dell’ente». Pino Musolino è riconfermato insomma e adesso si trova a dirigere il secondo tempo della partita.
Il decreto della sua nomina dispone contestualmente lo scioglimento del comitato di gestione della stessa Autorità, «come previsto dalla legge 84 del 1994, per la mancata approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2019 entro il termine previsto».
Sui conti gli schieramenti hanno visto da una parte Musolino e dall’altra i rappresentanti della Regione e della Città metropolitana che sono contrari all’approvazione del bilancio.
La decisione della ministra sembra quindi una, per niente implicita, conferma dell’operato di Musolino, smentendo così le voci che circolavano nei giorni scorsi su altri nomi per il ruolo di commissario. Pier Paolo Baretta, sottosegretario e candidato sindaco di Venezia, commenta così: «Il tentativo di Brugnaro (attuale sindaco ndr) di bloccare il porto è fallito. La nomina del precedente amministratore a commissario garantisce la continuità dell’attività portuale e mette al riparo lavoratori e aziende da una paralisi che sarebbe stata gravissima. La scelta del Comune di far mancare il numero legale con esplicito obiettivo di provocare il commissariamento si è rivelata un boomerang».
Si attendono le prossime settimane quando verrà avviata la procedura di evidenza pubblica per nominare i presidenti delle Autorità portuali in scadenza.