Nei giorni scorsi durante il consiglio comunale sono state affrontate le tante questioni aperte della città. Il sindaco Luigi Brugnaro, rivolgendosi all’opposizione e battendo più volte la mano sul tavolo, ha affermato: “Dite parole vuote, siete servi dei partiti romani, buttate via la vostra dignità di consiglieri, solo noi, (la maggioranza) difendiamo la città e i lavoratori del porto”.
Così in men che non si dica, l’accordo bipartisan di una settimana fa, tra il ministro Sergio Costa e il sindaco Brugnaro, sui fondi di legge speciale, si è esaurito, come del resto era prevedibile. Sono troppi infatti i temi divisivi tra maggioranza e opposizione, dalla nuova Autorità per la Laguna, alle grandi navi a Marghera.
Il sindaco Brugnaro ha ribadito che ci si deve battere per avere lo stanziamento di 150 milioni di euro l’anno, perché altrimenti, sarà la grande sconfitta della città.
Sono state tre le mozioni messe al voto: La richiesta al governo, da parte della maggioranza, di poter procedere al dragaggio dei canali portuali; l’attivazione al più presto della conca di navigazione del Mose; e una risposta al problema delle crociere, ripartendo dal “Comitatone” del 2017, che prevedeva per le navi più grandi, il canale nord di Marghera e per quelle medie, l’attuale Marittima via Vittorio Emanuele, previa analisi dei fanghi.
Pino Musolino, presidente uscente del porto, ha lamentato come, con la scusa del protocollo fanghi, in tre anni non sia stato fatto nulla.
La mozione, oltre a mettere in guardia il governo dal far cadere dall’alto, soluzioni non gradite dal territorio, chiede di concludere i marginamenti e di fare le opere compensative del Mose, che dovrebbero essere concluse entro il 2021, anche se il sindaco dice di avere forti dubbi, per come sono state gestite. È stato chiesto anche di rivedere l’Autorità del porto, coinvolgendo gli enti locali.