“Il libro delle case” (Feltrinelli) di Andrea Bajani, “Sanguina ancora” (Mondadori) di Paolo Nori, “Se l’acqua ride” (Einaudi) di Paolo Malaguti, “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani) di Giulia Caminito, “La felicità degli altri” (La nave di Teseo) di Carmen Pellegrino: sono questi i libri che compongono la cinquina dei finalisti della 59ª edizione del Premio Campiello, concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto. Per arrivare al verdetto finale sono stati necessari tre ‘giri di tavolo’ da parte della giuria dei letterati, presieduta da Walter Veltroni, e tre ballottaggi.
Nel corso di una cerimonia pubblica condotta da Giancarlo Leone, trasmessa in streaming, nell’Aula Magna ‘Galileo Galilei’ di Palazzo Bo dell’Università degli Studi di Padova, la giuria dei letterati ha motivato la selezione dei candidati e ha votato tra gli oltre 346 libri ammessi al concorso dal Comitato Tecnico del Premio: al 1° turno con 7 voti sono passati Nori e Bajani; al 2° turno con 7 voti Malaguti; ai ballottaggi Caminito e Pellegrino.
Durante la selezione la giuria ha inoltre annunciato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. Il premio è stato assegnato a Daniela Gambaro per il romanzo “Dieci storie quasi vere” (Nutrimenti).
Il vincitore della 59ª edizione del Premio Campiello sarà proclamato sabato 4 settembre per la prima volta all’Arsenale di Venezia, selezionato dalla votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi. I giurati vengono selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano ogni anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale. La cerimonia finale (con inizio alle ore 21.15) sarà presentata da Andrea Delogu.
La Giuria dei Letterati presieduta da Walter Veltroni è composta da personalità del mondo letterario ed accademico quali: Federico Bertoni, docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Bologna, Daniela Brogi, docente di Letteratura Italiana contemporanea all’Università per Stranieri di Siena, Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura, Edoardo Camurri, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, Chiara Fenoglio, docente di Letteratura Italiana all’Università di Torino, Daria Galateria, scrittrice, accademica e traduttrice, Luigi Matt, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Sassari, Ermanno Paccagnini, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università “La Cattolica” di Milano, Lorenzo Tomasin, Docente di Filologia Romanza all’Università di Losanna, Roberto Vecchioni, cantautore, scrittore, docente universitario e Emanuele Zinato, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova.
“Sono stati tanti i bei libri che abbiamo avuto il piacere di esaminare, tra essi quelli che hanno vinto lo meritavano in modo particolare – ha dichiarato Veltroni durante la cerimonia di selezione dei finalisti -. Sono molto entusiasta anche del libro di racconti molto bello ed interessane che ha vinto il Premio Campiello Opera Prima. I libri che hanno partecipato narrano di storie familiari ma non solo, in essi c’è la realtà che fa irruzione, così come i luoghi e i sentimenti. La varietà dei temi affrontati dai romanzi di quest’anno consentirà ai lettori che valuteranno la scelta della giuria di muoversi lungo diverse dimensioni”.
Enrico Carraro, presidente della Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto, ha sottolineato: “Con il tempo stiamo tornando alla normalità e quello di oggi è un grande passo per il Premio Campiello, perché torniamo finalmente ad incontrarci di persona. Oggi la Giuria dei Letterati, che ha avuto il difficile ruolo di selezionare i cinque libri finalisti, passa il testimone alla Giuria popolare che lavorerà per noi fino al 4 settembre, quando si terrà, nella bellissima cornice dell’Arsenale di Venezia, la finale, dove scopriremo il vincitore di quest’anno. Un caloroso ringraziamento va agli imprenditori che ci sostengono e che hanno continuato a farlo nonostante il momento così particolare, confermando la vicinanza al mondo del Campiello e a tutto il mondo della cultura. Per le imprese, infatti, investire in cultura significa essere vicini allo sviluppo del Paese“.
Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro – Imprenditori Padova Treviso, ha affermato: “Questa Selezione della Cinquina è un segnale di risveglio, di speranza. L’industria culturale e creativa è tra i settori più colpiti dalla pandemia. Ma in questo anno tribolato si è capito che i libri e la lettura sono parte essenziale e irrinunciabile della vita sociale. È significativo lo stretto legame tra cultura e impresa. Le imprese sono innovazione, lavoro, ricchezza, benessere diffuso e inclusione sociale. I loro valori sono oggi cardini non solo di crescita economica, ma di nuovi equilibri di sostenibilità sociale ed ambientale. Cultura d’impresa come ‘cultura politecnica’, sintesi di umanesimo e scienza, di creatività e tecnologia. E industria come patrimonio culturale dell’Italia, con la sua storia, i saperi inimitabili. Il Campiello di oggi guarda al futuro. Questo è il tempo della ripresa. Ora più che mai investire nella cultura e nell’impresa è la chiave per il nostro futuro, da consegnare ai giovani; e questo è l’invito che parte da Padova a tutto il nostro Paese”.