All’inizio era stata l’idea di una fondazione, che potesse raccogliere persone e progetti, “un incubatore di idee” partecipato da gente perbene “che avesse a cuore le sorti dell’Italia”, ma ora, quello di Luigi Brugnaro, si sta delineando sempre più come un movimento politico, un partito.
Sembra che l’accelerata sia stata data dall’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi: “Noi sosteniamo il Governo Draghi, ha cambiato rotta e dato più concretezza alle cose. Ora stiamo aspettando l’accelerata sulla campagna vaccinale e la presentazione del Recovery Plan”, avrebbe dichiarato recentemente il sindaco veneziano.
Ad amici e conoscenti Brugnaro da tempo va ripetendo frasi del tipo “c’è un remo per chiunque abbia voglia di remare”, “chi governa deve dare il buon esempio” oppure ancora, “è arrivato il tempo dei Migliori”, intesi come coloro che assumendosi le proprie responsabilità, si mettono a disposizione del Paese per risolverne i problemi. La parola d’ordine è meritocrazia.
Un po’ la vecchia idea del primo Berlusconi, che cercava persone “prestate” alla politica per costruire un’Italia diversa, migliore: persone che avessero qualcosa da dare, anziché pensare solo al proprio tornaconto.
E negli ultimi mesi Brugnaro si è mosso su più fronti, incontrando trasversalmente diversi leader politici, da Matteo Renzi a personalità del Movimento 5 Stelle, di Lega e di Forza Italia e, ora si sussurra che ci sarebbero già una decina di parlamentari pronti ad aderire al partito del sindaco veneziano e che potrebbero diventare molti di più nei prossimi mesi. La deadline per la presentazione del partito sarebbe stata fissata per l’estate.