A poche settimane dall’inizio delle attività del polo logistico del colosso americano dell’e-commerce Amazon, in Polesine, si riscontrano i primi effetti sul territorio.
All’improvviso, tutti cercano case, da San Bellino a Castelguglielmo, da Lendinara a Badia Polesine, fino a Rovigo. E così i prezzi schizzano alle stelle, con aumenti degli affitti che sfiorano il 40%.
Se questo può rendere felici i proprietari degli immobili della zona, sta mettendo in seria difficoltà tutti i lavoratori di fascia bassa, come magazzinieri, o persone con contratti part-time o a tempo determinato, che con stipendi attorno ai 600/800 euro mensili, non riescono a pagare i canoni d’affitto maggiorati.
Secondo Pieralberto Colombo di Cgil, “è mancata totalmente la programmazione sul territorio. Come sindacati avevamo chiesto di aprire un confronto che coinvolgesse vari enti, ma non è stato fatto”.
Oltre a questo, sono state registrate delle criticità anche per quanto riguarda i trasporti pubblici, perché nessuno ha pensato di programmare delle corse aggiuntive che portino i lavoratori fino al magazzino, costringendoli così ad utilizzare il proprio mezzo, con comprensibili disagi.