Stamattina alle 11,30 nella Sala Arazzi di Palazzo Barbieri si è tenuta la conferenza stampa del Sindaco di Verona Federico Sboarina e del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Il primo cittadino ha subito sottolineato come i danni siano stati ingenti e ha ringraziato la Protezione civile, i Vigili del Fuoco e i volontari che si sono subito mobilitati per aiutare a rimuovere alberi e detriti.
“Quella che la città ha vissuto ieri è stata una situazione eccezionale, purtroppo la città ha subito molti danni e stamattina con il Presidente Zaia abbiamo fatto un sopralluogo delle zone maggiormente colpite. Purtroppo questa situazione arriva in un momento già difficile per la città, ma siamo certi che i Veronesi sapranno rispondere a questa tragedia”, ha detto il sindaco Sboarina.
Il Presindente Zaia ha sottolineato: “Anche in questa occasione i Veneti hanno dimostrato di essere persone capaci di tirarsi su le maniche e di mettersi a lavorare, già questa mattina c’erano molte persone in strada che ripulivano da alberi e rami. Ci sono decine di milioni di danni ed era necessario dichiarare lo stato di emergenza: domani la giunta regionale stabilirà un primo intervento che servirà a tamponare la situazione”.
Ecco il primo bilancio tracciato da Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Verona e Veneto e del Consorzio di tutela Valpolicella doc: “Grandine e vento hanno sferzato la fascia che va da San Pietro Incariano a Negarine e Pedemonte, più o meno la zona già colpita violentemente all’inizio di giugno – sottolinea -. Stavolta però il raggio si è allargato a Montorio, Ponte Florio e Poiano, nella Bassa Valpantena. Danni molto pesanti, ma limitati a circa il 4 per cento della superficie della denominazione. I pochi che sono stati colpiti, però, rilevano perdite molto importanti e non più recuperabili, visto che mancano pochi giorni alla vendemmia”.
Dagli associati di Confagricoltura sono arrivate segnalazioni anche dalle zone agricole attorno alla città. Si tratta di danni al patrimonio ambientale, soprattutto alberature e olivi e vigne sulle Torricelle, e alberi da frutto. “Quest’anno bombe d’acqua e grandinate sono state una costante – ragiona Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona -, e in giugno i viticoltori della Valpolicella hanno già pagato un pesante tributo al maltempo. Non è compito nostro analizzare i motivi dei cambiamenti climatici di cui si parla sempre più frequentemente, ma sollecitare forme di tutela assicurative sempre più mirate e porre maggiore attenzione ai fondi mutualistici”.