Nonostante un tentativo di ripresa, il contesto economico rimane difficile, come confermano i risultati dell’indagine congiunturale del IV trimestre 2020. Tra ottobre e dicembre – dopo le forti riduzioni della produzione nel 1° e soprattutto nel 2° trimestre e il rimbalzo dei mesi estivi – la produzione ha registrato un ulteriore leggero aumento, in linea con il dato veneto. Più in dettaglio, le variazioni della produzione e del fatturato rispetto al 3° trimestre sono risultate pari rispettivamente a +1,7% e a +5,3%.
Ritorna il segno “meno” invece facendo il confronto con il IV trimestre del 2019: -1,9% la produzione e -1,6% il fatturato. Dati preoccupanti che mostrano che complessivamente il 2020 ha visto ridursi di quasi 12 punti la produzione industriale rispetto al 2019 (-11,7%).
Per quanto riguarda l’andamento del mercato, sia quello interno che quello estero nel IV trimestre hanno confermato una moderata ripresa rispetto ai mesi estivi (rispettivamente +0,6% e +4,3% rispetto al 3° trimestre), mentre il confronto con il 2019 fa segnare rispettivamente -3,2% e -4,9%.
Inevitabili le ripercussioni sull’occupazione, nonostante il perdurare del blocco dei licenziamenti. A fine dicembre il numero di addetti nel settore manifatturiero nella nostra provincia era pari a 143.204 unità, in diminuzione sia rispetto a settembre (-895 unità, -0,6%) sia soprattutto rispetto a dicembre 2019: -1,2%.
Resta ancora elevato inoltre l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Perché se è vero che, in provincia, nel 4° trimestre le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sono in diminuzione di circa 4 milioni rispetto al trimestre precedente, si sono attestate comunque su 13,6 milioni. Nel 2020 le ore autorizzate sono state quasi 70,5 milioni, mentre nel 2010 (anno in cui la crisi finanziaria del biennio 2008-2009 ha impattato maggiormente sul lavoro) erano state 26,1 milioni.
Nel 4° trimestre 2020 il saldo tra iscrizioni e cancellazioni al Registro delle Imprese è stato negativo e pari a -1.253 (+41 nel 3° trimestre, +294 nel 2° trimestre e –860 nel 1° trimestre). Conseguentemente nel 2020 si è registrata una contrazione del numero di imprese registrate (-1.178) ma in gran parte dovute alle cessazioni d’ufficio.
Tra le, poche, note positive vi è l’andamento del credito bancario al settore produttivo: al 30 novembre 2020 lo stock di prestiti vivi bancari alle imprese è tornato a superare 14 miliardi, non succedeva da aprile 2019. Si registra quindi un incremento significativo (+6,7%) rispetto al dato di fine dicembre 2019, ad indicare con una decisa inversione di tendenza rispetto alla riduzione costante degli ultimi anni. La politica monetaria della BCE resta accomodante e gli interventi governativi stanno avendo un effetto positivo sulla liquidità delle imprese, fondamentale anche in questa fase di ripartenza.
Infine, uno sguardo alle previsioni degli imprenditori. La quota di imprenditori che prefigura un incremento produttivo è pari al 38,6%: seppure in diminuzione, tale valore resta positivo, ma va analizzato con cautela in considerazione dell’evoluzione della campagna vaccinale e delle possibili riaperture.
In questo senso l’innovazione viene visto come unico fattore in grado di accelerare la ripresa dopo un 2020 nel quale le conseguenze economiche della pandemia si sono abbattute pesantemente anche nel tessuto produttivo della provincia. La Camera di Commercio per questo ha deciso di stanziare un nuovo bando di contributi, con una dotazione finanziaria di 500 mila euro, per sostenere gli investimenti delle imprese vicentine sul fronte della digitalizzazione.