Alcune cose positive questa pandemia le lascerà e, tra queste, senz’altro una nuova consapevolezza sull’importanza dell’equilibrio tra uomo e ambiente. Così, di sostenibilità e di rispetto della terra, ha parlato ieri Luca Giavi, direttore del Consorzio Tutela Prosecco, ospite di “Cibo a regola D’arte”.
Come ha voluto sottolineare Giavi, quando si parla di sostenibilità, bisogna ricordare l’accezione francese di “durabilità”, cioè “l’agire oggi per far sì che un territorio e un sistema durino nel tempo”, considerando il rispetto della terra, non più come una leva di marketing, ma come un prerequisito.
Quello a cui punta oggi il Consorzio Tutela Prosecco è una maggior valorizzazione del territorio di provenienza in etichetta, infatti la Doc riguarda ben nove province tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, da Vicenza a Trieste, ognuna delle quali, con delle sue peculiarità.
E, per questo si dà sempre più risalto al concetto di “terroir”, quel rapporto speciale che lega un vitigno al suo microclima e alle caratteristiche minerali del suo suolo e che determina il carattere e l’unicità del vino prodotto, ma anche di capitale umano, di comunità, che in un determinato territorio si dedica alla produzione del vino. Un patrimonio imprescindibile, nel quale anche il consumatore è sempre più coinvolto.
Giavi ha voluto ricordare che in questi giorni sta debuttando sul mercato il Prosecco Rosé, novità 2020, molto ben accolta dai Consorzi dei vini rosé: “Mi ha fatto molto piacere notare come questo prodotto sia stato visto come un traino utile anche per altre denominazioni. Un atteggiamento virtuoso di collaborazione, verso il quale dovremo tendere tutti, sempre di più, per fare rete ed aiutarci, perché ogni vino italiano è un’espressione diversa di un grande Paese”.
E, ogni volta, al direttore del Consorzio piace ricordare, che “il suo prosecco”, vino versatile, che si presta ad un’infinità di abbinamenti, non esisterebbe senza i 24.450 ettari di vigneto e senza quei circa 12mila produttori che, “dalle Dolomiti al Mar Adriatico, coltivano l’uva e la vinificano”.