Per dare nuova vita all’immobile si progettava un suo restauro e poi un cambio d’uso, da direzionale ad alberghiera per realizzare, il contestato, hotel di lusso della catena Marriott International. “Questo è il primo problema – ha commentato il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco -: non si capisce come sia stato portato all’attenzione della circoscrizione un progetto che è in contrasto con le norme urbanistiche attuali, le quali vietano nel centro storico di Verona l’insediamento di nuove strutture alberghiere. Gli uffici comunali avrebbero dovuto restituire ai proponenti il progetto in quanto in contrasto con le normative esistenti. Provi un privato a presentare agli uffici edilizia privata del Comune di Verona un progetto che è in contrasto con le norme di legge e se lo vedrà restituire senza nessun approfondimento”.
“Secondo problema, non si parla più di Piano Folin, ma di spezzatino del Piano Folin in quanto i progetti vengono presentati a pezzi senza una valutazione complessiva degli effetti. Cosa succederà in Via Garibaldi, 2 e a Palazzo Franco Cattarinetti o all’ex Monte di Pietà?”, continua ancora Bertucco.
“Questa operazione è calata dall’alto e viene portata avanti con strumenti non partecipativi dell’urbanistica – ha concluso Bertucco -. E spicca la profonda ambiguità del ruolo della Fondazione Cariverona. L’operazione è marchiata Cariverona quando fa comodo sfruttare il prestigio e l’autorevolezza della fondazione, ma nei documenti troviamo sempre e soltanto il nome della lussemburghese Patrizia Immobiliare dal momento che la Fondazione non può, per statuto, gestire questo tipo di operazioni immobiliari la cui è natura è evidentemente ed esclusivamente di tipo speculativo. I problemi del centro storico veronese si chiamano spopolamento; assenza di servizi; viabilità complicata; eccesso di strutture ricettive, è, quindi, di tutta evidenza che il Piano Folin, tutto orientato sul ricettivo e sul commerciale, non farà altro che aggravarli”.
Anche i rappresentati del gruppo civico Traguardi, nelle figure del consigliere comunale Tommaso Ferrari e del presidente Pietro Giovanni Trincanato, hanno espresso le lori riserve sul progetto: “La bocciatura della prima circoscrizione è il frutto scontato e prevedibile di un modus administrandi arroccato e opaco, che sbandiera proclami infarciti di termini alla moda come “partecipazione” e “rigenerazione”, ma nella pratica non sa portare avanti una vera pianificazione urbanistica. Sono ormai due anni che invitiamo il Comune ad aprire un confronto con cittadini, operatori del settore turistico, residenti e professionisti sul destino dell’area, ma invano. I veronesi, però, di quel progetto che rischia di rendere invivibile una porzione delicata del nostro centro storico e di portare gravi squilibri in un settore turistico e alberghiero già in profonda crisi, non ne vogliono sapere. Speriamo che, dopo questa batosta, l’amministrazione si decida finalmente a coinvolgere i cittadini nelle scelte che determineranno il futuro della nostra città”.