Oggi, nauseato ma non sorpreso da taluni sgrammaticati commenti, imporrei la camicia di forza a chi si lamenta dell’incarico.
Ma, seriamente, al di là di ogni obnubilante acefala e perniciosa tifoseria, c’è qualcuno in grado di discutere formazione, esperienza, capacità, relazioni e risultati di Mario Draghi?
Cioè, dico, in un paese che ha messo Di Maio, Bonafede e Toninelli al governo; che ha una Magistratura (certo non tutta) che già sarebbe indegna di un qualche paese del Terzo Mondo; che ha politici, sindacalisti, docenti, funzionari pubblici, financo vigili e militari di dubbia capacità e di nessuna caratura morale, con un popolo che si alimenta di invidia sociale e truffe per avere un sussidio dallo stato (quasi che i soldi di questo non provenissero solo ed esclusivamente dalle tasche di chi lavora e produce reddito). Davvero c’è qualcuno che si crede tanto autorevole da contestare l’ex presidente della BCE, unico italiano credibile nel mondo, che già ci ha salvato negli ultimi 10 anni, obbligando l’europa a comprarci il debito mantenendo i tassi calmierati?
O pensiamo che – affidandoci alla gggééénte (più impreparata che mai, da quando è stata massacrata l’intermediazione dei partiti strutturati) pensando che avrebbe più fiuto, magari sostituendo al Bibitaro del San Paolo ed al mostro sottratto agli schedari di Lombroso, qualche ragazzotto nel cui curriculum compare solo la raccolta (travestito da vichingo) delle acque del Po o il montaggio notturno di qualche gazebo abusivo nelle feste di Atreju? Così scrive il mio amico un ex onorevole, che condivido totalmente.
il passante