Verona affonda le sue radici nelle antiche pietre romane, ma in secoli più recenti, la lunga dominazione asburgica, ha lasciato alla città scaligera un’eredità fatta di imponenti mura, bastioni, fortini e torri.
Ma per queste fortificazioni pare non si riesca a trovare una soluzione e alcune di queste sono in stato di abbandono o vengono usate per scopi impropri: prima il caso delle antenne televisive sulla II Torre non autorizzate e sequestrate nel dicembre del 2017, poi la messa all’asta da parte del Demanio nel 2019 della IV Torre; da allora è partita una trattativa tra il Demanio e il Comune di Verona per l’acquisizione finita in un nulla di fatto.
“Purtroppo la torre, su cui comunque insiste un vincolo paesaggistico, era già stata inserita nella finanziaria del 2019 – spiega Ilaria Segala, assessore all’Urbanistica del Comune – e non è stato possibile toglierla. Il demanio aveva chiesto una valorizzazione della torricella, ma abbiamo preferito non procedere con il cambio di destinazione consapevoli che sarebbe stato più appetibile ad eventuali acquirenti”.
Domani quindi andrà in vendita la quarta Torre Massimiliana sulle Torricelle. Di origine asburgica, al lotto è stato imposto una base d’asta di 815 mila euro. Adesso c’è chi spera che l’asta di domani vada deserta e chi invece crede che l’intervento dei privati e un serio piano di sviluppo potrebbe ridare nuove linfa ad un patrimonio cittadino.
Il consigliere di Sinistra in Comune, Michele Bertucco, è preoccupato che se “la Torre Massimiliana sarà venduta, in mezzo a un parco pubblico si troverà un’area privata” e questo sarebbe un male se ci fosse una progettualità e comunione d’intenti tra pubblico e privato?
Il problema non sono tanto i vincoli paesaggistici o le destinazioni d’uso, ma un chiaro intervento complessivo che miri a restituire alla città un pezzo della sua storia.