Giovedì prossimo, si deciderà sull’importante progetto per salvare Piazza san Marco dall’acqua “granda”, come la chiamano i Veneziani. I progetti presentati sono quattro e, per una volta, non in gara tra loro, ma in sinergia.
Dovrebbe essere quello di Thetis e Kostruttiva, da 30 milioni di euro, finanziato dal Provveditorato alle Opere pubbliche, il piano che andrà a mettere ordine nell’intrico di cunicoli sotterranei che permettono all’acqua piovana di defluire verso la laguna, ma che, in caso di acqua alta, diventano il veicolo, che permette all’acqua salmastra di arrivare fino alla Basilica e in tutta la piazza.
Come hanno spiegato i progettisti, “i gatoli”, le condotte sotterranee, saranno pulite, ristrutturate e ammodernate. Per fare tutto questo, sarà necessario sollevare circa 10000 lastre di pietra d’Istria, che lastricano la piazza, praticamente un decimo del totale.
Nei quattro punti, dove i cunicoli sboccano in Laguna, verranno posizionate delle valvole speciali, in modo da isolarli in caso di alta marea. Sarà poi realizzata una sala tecnica sottomarina, “con sette pompe idrauliche, alle quali arriverà l’acqua dei cunicoli, convogliata nel collettore di calcestruzzo, realizzato dal Consorzio Venezia Nuova, circa dieci anni fa”.
Nel caso in cui ci fosse sia l’acqua alta che la pioggia, com’è capitato spesso ultimamente, verrebbero chiuse le valvole e azionate le pompe, così da non permettere all’acqua salmastra di entrare in piazza, ma allo stesso tempo, di fare in modo che l’acqua piovana venga portata fuori. Il rialzo delle rive, a quota 110 centimetri e nuovi frangionde, completeranno tutto il sistema.