“I sintomi riscontrati sono tra le reazioni comuni di quasi tutti i vaccini. Sui grossi numeri che abbiamo fatto è normale che un certo numero abbia avuto febbre o altri sintomi. Sono sintomi passeggeri che si esauriscono in 1/2 gg”: è la risposta dell’Ulss 2 Marca Trevigiana rispetto a quanto sta accadendo al personale scolastico che domenica si è sottoposto al vaccino.
Il risultato è che molti, vedendo quanto accaduto ai colleghi, sta pensando a rinunciare a vaccinarsi. Tutto il lavoro fatto in questi giorni per vaccinare così tante persone e permettere una ripartenza della scuola in sicurezza, finisce alle ortiche, senza possibilità di appello.
Come spiega ad Adnkronos Guido Rasi, docente di Microbiologia all’università di Roma Tor Vergata, ed ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco: “Le informazioni che si stanno accumulando stanno indicando che il vaccino AstraZeneca è molto più potente di quanto si pensava all’inizio“, complice anche “qualche problema di comunicazione” da parte dell’azienda. “Se iniziamo adesso a somministrare la prima dose di vaccino AstraZeneca a tutti – ribadisce l’esperto – abbiamo 3 mesi davanti a noi”, un periodo in cui “avremo tutte le ulteriori informazioni per capire se dobbiamo dare la seconda dose o no, e a chi”. Quindi “prima dose subito a tutti senza preoccuparsi della seconda, perché c’è tutto il tempo di farla e di capire come”.
La sensazione che quindi adesso hanno in molti è di essere stati usati come “cavie” per capire limiti e e potenzialità di questo vaccino. E mentre in Italia si continua a discutere (soprattutto dopo che AstraZeneca ha ridotto di molto le dosi), in Germania è scoppiato il caso con il quotidiano Die welt nel quale si legge che il vaccino ha scatenato reazioni molto più forti del previsto tanto che ad Emden su 88 persone vaccinate 37 sono state colte da una reazione inaspettata eccessiva.
A livello istituzionale anche in Germania si è cercato di rassicurare, ma le autorità sanitarie hanno comunque annunciato che indagheranno dato che il fenomeno si è presentato in percentuali troppo ampie.