Questa sarà la settimana decisiva per la maggioranza. Oggi si terrà il Consiglio dei ministri durante il quale si dovrebbe decidere quale struttura sia più adatta a gestire i 209 miliardi in arrivo dall’Europa del Recovery Fund. La governance pensata da Conte vedrebbe 90 esperti capitanati da 6 super manager che rispondono al premier e ai ministri Patuanelli e Gualtrieri.
Questa soluzione non piace a tutte le forze che sostengono l’esecutivo, con i ministri renziani pronti ad opporsi e votare contro. Quello che chiedono sono provvedimenti e decisioni condivise, ma i tempi sono strettissimi e Conte ancora una volta si è sobbarcato di troppe responsabilità.
Altra questione che fa tremare la maggioranza il voto sul Mes del 9 dicembre, una partita che i grillini con Crimi vorrebbero chiudere in fretta per lasciarsela alla spalle, mentre per una fronda del Pd e per Italia Viva è tutt’altro che chiusa. Anche Forza Italia, nonostante le recenti dichiarazioni del suo leader, non sosterrà il governo, questo per ricucire i rapporti con gli alleati che sulla riforma del Mes erano stati sempre piuttosto critici.
Per quanti riguarda i fondi del Next Generation Eu destinati al nostro Paese, le cifre che riguardano i 6 macro-capitoli già anticipati dal governo, continuano ad essere modificate in contatto costante con Bruxelles. Quello che emerge è che i primi interventi che saranno attivati riguarderanno la Rivoluzione green e la Digitalizzazione (a partire dalla Pubblica amministrazione) che dovrebbero assorbire metà delle risorse, seguiranno le Infrastrutture con 30-35 miliardi, e 20-25 a testa per Salute, Istruzione e ricerca e Inclusione Sociale. Ogni capitolo di spesa verrà poi riempito con progetti dettagliati (circa 60).
Ma tutto è ancora in discussione, la regia tecnica non piace e nella maggioranza non ci si mette d’accordo sul numero dei manager, che avranno poteri sostitutivi rispetto agli enti inadempienti.
Il tempo è poco, la scadenza è fissata per fine gennaio, e se vogliamo che la prima parte del prestito arrivi nel corso del 2021 bisognare fare in fretta. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: “Perché a meno di due mesi dalla deadline per la consegna del piano non è stato fatto niente, o quasi?”.
L.M.