Anche in Veneto si attendono i soldi del Recovery Fund, ma quali settori saranno maggiormente aiutati? Il ministro Patuanelli (M5S), durante una visita a Murano, venerdì scorso, insieme a Federico D’Incà, ministro bellunese per i Rapporti con il Parlamento, del suo stesso Movimento, ha confermato che gli artigiani non saranno lasciati soli.
«Abbiamo toccato con mano le difficoltà degli artigiani – ha affermato Patuanelli dopo la visita – ma anche le potenzialità: queste produzioni possono diventare esempio di come si possa fare internazionalizzazione con il marchio esclusivo dell’artigianato “Made in Italy”. La sfida nei prossimi mesi sarà individuare le tipologie di intervento in cui investire i soldi del Recovery Fund europeo per dare sostegno alla crescita e all’internazionalizzazione delle imprese dell’artigianalità».
«Uno dei canali di accesso al fondo è la digitalizzazione. Vogliamo rendere strutturale il pacchetto dell’Industria 4.0, aumentando le aliquote e i massimali di detrazione fiscale e amplieremo le tipologie di beni materiali e immateriali che possono accedere al credito di imposta – ha detto Patuanelli -. Le questioni ambientali che riguardano la sostituzione di alcuni materiali e il costo dell’energia, sono degli elementi che attraverso ricerca e sviluppo si possono individuare per ridurre i costi di produzione».
Il ministro Federico D’Incà ha aggiunto: «Abbiamo stanziato 60 milioni di euro per la Zona economica speciale in tre anni, in accordo con il Mise e Confindustria. Ad oggi il governo ha concesso prestiti garantiti dallo Stato al Veneto per 7,5 miliardi, oltre a 426 milioni di euro a fondo perduto sui 5,2 miliardi messi a disposizione dal Mise».