A Bassano del Grappa, nei giorni scorsi, a margine dell’apertura ufficiale di “Villaggio Angarano”, iniziativa di raccolta fondi per il Natale delle persone in difficoltà, organizzata dalla Fondazione OTB di Renzo Rosso, il fondatore di Diesel è tornato a criticare la gestione dell’emergenza da parte del governo.
Così, partendo dal presupposto che uno Stato può essere governato bene solo se guidato da persone serie e capaci di avere una visione del futuro, Rosso ha voluto far notare come in Italia sembri sempre più facile elargire finanziamenti a pioggia, finalizzati al semplice consenso popolare, che costruire progetti di sviluppo concreto.
E, parlando dell’ennesimo DPCM, quello “natalizio”, ha affermato che il problema non sono tanto le ultime norme su quello che potremo o non potremo fare, ma l’incapacità di chi ci governa di trovare una soluzione efficace alla diffusione del virus, “di mese in mese, continuano ad emanare decreti, per tappare buchi, ma finora non si è mai lavorato per eliminare davvero il problema. Eppure basterebbe prendere ad esempio gli altri Paesi, come Cina o Corea, dove abbiamo moltissimi negozi e non abbiamo più dovuto abbassare le serrande nemmeno un giorno”.
In quei Paesi, sono state adottate poche regole, chiare e precise, che sono state fatte rispettare, anche attraverso l’uso della tecnologia, mentre da noi, come critica Rosso, siamo partiti con l’idea dell’App Immuni, che però è stata scaricata, su base volontaria, solo da una parte esigua della popolazione e, i dati inseriti non sono mai stati né completi , né aggiornati. “Sarebbe bastato rendere obbligatorio per tutti il tracciamento e, in questo modo, prima di entrare in un negozio o in un ristorante, il cliente avrebbe potuto dimostrare di non essere positivo”.
Sempre parlando di questioni legate al covid-19, Rosso sostiene che, secondo lui, anche con i vaccini, bisognerà essere inflessibili: “ti sei vaccinato? Bene, puoi entrare. Altrimenti resti fuori”.
Ma è anche una questione di cultura, di formazione, “ed educare è cosa ben diversa dall’acquistare banchi a rotelle”. Così Rosso spiega che la sua idea di scuola è molto lontana da quella italiana, “penso per esempio che sarebbe stato più intelligente dotare tutti gli studenti di un tablet”, o che sarebbe giusto che anche gli insegnanti facessero le 40 ore.
“Il 2020 è stato un anno decisamente pesante che lascerà il segno anche per i prossimi a venire, prevedo che molte aziende saranno costrette a chiudere, con un’inevitabile perdita di posti di lavoro, ma siccome mi piace sempre trovare un lato positivo, potrei dire che quest’anno abbiamo trovato un modo nuovo e più innovativo di lavorare. Abbiamo imparato a fare meglio con meno e a dare importanza, anche nel mondo dell’impresa a cose più vere e con maggiore sostanza”.