I ghiacciai rischiano ormai di diventare un ricordo, lo sappiamo bene, ma quando il ghiacciaio in questione è quello della Marmolada, amato dai Veneti e non solo, il dramma diventa concreto e tangibile.
Aldino Bondesan, coordinatore della campagne glaciologiche per il Triveneto, ha svolto diverse indagini campo notando come il ghiacciaio abbia perso l’80% del proprio volume, passando dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai soli 14 milioni attuali.
Tra il 2010 e il 2020 il ghiacciaio è arretrato di circa 10 metri all’anno e se proseguisse questo trend negativo, la sua estinzione potrebbe arrivare già entro il 2045. Un dato già preoccupante, ma se a ciò aggiungiamo il continuo aumento delle temperature che incide sul cambiamento climatico, la fine potrebbe essere anticipata al 2031.
Il Covid ha ridotto le emissioni di CO2, ma non abbastanza per mettere al sicuro la Marmolada, e con la fine del lockdown tutto è tornato come prima. Legambiente ha lanciato l’allarme e assieme a scienziati e ambientalisti preoccupati che lo scioglimento del ghiacciaio possa far perdere per sempre un patrimonio di biodiversità unico al mondo.