Il futuro è adesso: una dorsale sottomarina multifibra, da Bari a Venezia, dove far passare milioni di dati. Nella rivoluzione digitale e nello sviluppo della smart city diventa fondamentale l’ampliamento delle reti in fibra ottica, ma soprattutto la dorsale dell’Adriatico con una serie di ramificazioni negli altri hub della penisola: una vera e propria autostrada di dati che ha l’obiettivo di consentire ai cittadini e alle imprese di essere più competitivi a livello nazionale ed internazionale.
Del resto dall’altra parte dell’Italia Tim (attraverso Sparkle) la sta già realizzando, da Palermo a Genova, e non si può rimanere indietro. Il mega cavo internet collegherà inoltre l’Italia con l’Estremo Oriente, facendo così della Liguria snodo primario della rete internet mondiale, in concorrenza con l’hub di Marsiglia gestito da Orange. Con una capacità fino a 240 Tbps e lungo circa mille chilometri.
E sappiamo tutti quanto nelll’epoca delle riunioni on line e delle videotelefonate sia fondamentale avere collegamenti all’altezza. Per questo anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sta facendo squadra con il sindaco di Bari, e presidente di Anci (l’associazione dei comuni italiani) Antonio De Caro.
L’obiettivo è far inserire il collegamento sotto l’Adriatico all’interno del Recovery plan o comunque spingere il governo di puntare sulla dorsale anche Est, coinvolgendo la stessa Sparkle. La richiesta di banda internet soprattutto negli ultimi mesi di pandema è in costante crescita e la risposta sono le reti sottomarina.
Ad oggi risulta assente una dorsale di rete nell’Adriatico, da Bari a Venezia, con i prolungamenti naturali verso Trieste, Croazia e Slovenia ad ovest e con le città della costa adriatica dall’altra. Una dorsale, di circa 600 chilometri, che avrebbe anche funzioni di ulteriore ridondanza nella trasmissione dei dati da nord a sud del Paese rispetto a BlueMed. “Esserne esclusi, significa ridurre la competitività di un ampio territorio, con il rischio evidente di restare ai margini di nuove iniziative industriali”, ha sottolineato Brugnaro.