Se vuoi richiedere il TFR in anticipo, c’è un determinato iter da seguire. Ecco come fare, passaggio dopo passaggio.
Il trattamento di fine rapporto è una somma che il dipendente riceve dal datore di lavoro quando termina il rapporto di lavoro tra i due. Una parte del TFR si può però anche richiedere in anticipo, seguendo un determinato iter. Ecco come fare, passaggio dopo passaggio.
Richiedere il TFR in anticipo
Il trattamento di fine rapporto è una parte dello stipendio del lavoratore, che il datore di lavoro accantona ogni mese tramite la busta paga. La somma accantonata andrà poi al lavoratore quando il rapporto di lavoro si conclude. Il TFR però, si può richiedere anche in anticipo al proprio datore di lavoro, se magari si ha bisogno di denaro. Prima di farlo però, c’è da sapere che sulla cifra che si richiede, si deve pagare una tassazione separata che funziona in forma percentuale.
Quindi, più soldi si chiedono, più tasse ci saranno da pagare. Un’altra cosa da sapere, è che l’anticipo del TFR si può chiedere solo una volta nel corso del rapporto di lavoro, e che comunque il datore di lavoro non è obbligato ad accordarlo. Infatti, questi potrebbe non essere in grado di soddisfare la richiesta a causa dei limiti di legge. Per ottenerlo in modo quasi certo, si deve rimanere al di sotto del 70% del totale accumulato, e motivare la richiesta con ragioni specifiche quali spese sanitarie straordinarie, l’acquisto della prima casa o situazioni di emergenza. Inoltre, per richiedere il TFR in anticipo, il lavoratore deve aver maturato almeno 8 anni di servizio continuativo nello stesso luogo di lavoro.
Iter di richiesta
Per far partire l’iter di richiesta, bisogna innanzitutto presentare una domanda formale scritta, contenente il nome del dipendente, la data di assunzione, la posizione ricoperta e la richiesta specifica del TFR. Un allegato a parte è per la motivazione, che deve essere giustificata con una documentazione a sé (un preliminare di compravendita, il preventivo dei lavori di ristrutturazione, e via dicendo). Il datore di lavoro, a questo punto, deve controllare la domanda e informare il lavoratore sulla decisione finale.
Se questa viene accettata, si ottiene l’erogazione di denaro, mentre se viene rigettata non si può fare nulla per invertire il risultato. Quando avviene l’erogazione, il datore di lavoro deve redigere una lettera liberatoria da far firmare al dipendente, in cui questo conferma di aver ricevuto la somma richiesta. Infine, si deve ridurre la cifra del TFR accumulato.