Il 18 settembre si terrà in 14 città d’Italia una manifestazione nazionale per chiedere che l’Italia si adegui al Trattato di Lisbona riformando il codice civile e che quindi riconosca gli animali quali esseri senzienti, cioè dotati di un’intelligenza e capaci di provare gioie e dolori e in quanto tali, titolari di diritti.
“Il codice civile infatti, con riferimento agli animali, è fermo al 1942 – spiega Camilla Cusumano organizzatrice dell’evento patavino – e non riconosce gli animali quali esseri viventi capaci di provare sentimenti, ma li qualifica come “res” quindi come oggetti. Già il Trattato di Lisbona (art. 13 TFUE) riconosce gli animali quali esseri senzienti, per tale ragione moltissimi Stati si sono adeguati alla normativa europea riformando la propria normativa nazionale; tra questi paesi manca però l’Italia. La nostra società chiede un cambiamento, già scienza e filosofia si sono evoluti in chiave animalista, ciò impone anche al diritto di tenere il passo”.
Sono stati presentati vari disegni di legge a tutela degli animali, con riforme sia in sede civile che in sede penale e e per gli organizzatori il primo passo però deve essere riconoscere uno status di diritto agli animali.
Tra le città che hanno aderito all’iniziativa c’è anche Padova in rappresentanza del Veneto che ha organizzato un presidio in Piazza Antenore dalle 15.00 alle 19.00 per la raccolta firme di una petizione per la riforma del codice civile in chiave animalista.
“Oggi più che mai è arrivato il momento di agire e pretendere il cambiamento – spiega ancora Cusumano -: è della settimana scorsa la notizia dell’arrivo di 20 cuccioli di Beagle a Verona non per essere adottati ma per essere utilizzati come cavie da Aptuit. Non possiamo più permettere che simili barbarie vengano ancora praticate su esseri innocenti, non possiamo più voltarci dall’altra parte, è giunto il momento che giustizia e legalità si uniformino”.