Prima le Mura della città prese di mira da qualche vandalo che ha pensato di imbrattarle con una scritta in inglese, poi ci si mettono i rifiuti, con cartoni di pizza e bottiglie abbandonati da ogni parte da giovani che si ritrovano sulle mura dalle parti del bastione San Marco.
Poi risse organizzate sui social e adesso è stato pure distrutto il canestro del campo da basket del parco Eolo, inaugurato nemmeno un anno fa. L’ultimo di una serie di episodi di disordine pubblico che mostrano il preoccupante aumento del disagio giovanile. “Razzate” pericolose compiuti da giovani immaturi che una volta al comando della polizia non fanno altro che piangere.
Il sindaco di Treviso Mario Conte ieri ha rivolto un appello alle famiglie: “C’è qualcosa che non va. Le istituzioni possono organizzare tavoli, promuovere campagne, premiare gli studenti, fare rete, quando possibile prevenire e se necessario reprimere ma non possono sostituirsi alle famiglie. Chiedo ai genitori di esserci. Di essere presenti. Di parlare e se necessario di rompere le scatole ai ragazzi. Non voglio fare la morale a nessuno, ma questa città non ha bisogno di vandali, “baby gang” e regolamenti di conti fra 15enni. Gli episodi avvenuti in questi giorni da un lato mi hanno fatto arrabbiare, dall’altro mi hanno lasciato tanta amarezza”.