La giutizia è un altro dei punti deboli del nostro Paese e dopo le rivelazioni di Palamara prima, il “caso Amara” poi e la presunta “Loggia Ungheria”, in molti, fuori e dentro al Parlamento, si sono convinti della necessità di una riforma che renda chiaro l’operato di magistrati e giudici e i tempi dei processi certi.
“Questo Parlamento con Pd e 5Stelle non farà mai una riforma della giustizia. Per questo stiamo organizzando con il Partito Radicale una raccolta di firme per alcuni quesiti referendari”. Ad annunciarlo il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso della registrazione di Porta a Porta.
“Raccoglieremo le 500mila firme necessarie con i radicali per una serie di quesiti sulla giustizia, sulla responsabilità penale dei giudici, perché qualunque lavoratore che sbaglia paga, e poi separazione delle carriere e abolizione della Severino”, aggiunge il leader della Lega.
Responsabilità civile per i magistrati. Anche in Tribunale, come in qualsiasi altro posto di lavoro, chi sbaglia sulla pelle dei cittadini, paga.
?Sei d’accordo?
La mia intervista a @HuffPostItalia. https://t.co/X9fmTSh7GT— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 7, 2021
Salvini aveva scritto in un altro tweet: “La politica non può aspettare per iniziare una radicale riforma della Giustizia che riguardi in primis il Csm, l’accesso e la carriera dei magistrati. Oggi, purtroppo, la legge non è uguale per tutti”.
L’iniziativa referendaria è spiegata da Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e Tesoriere del Partito Radicale: “Sempre più si presenta davanti agli occhi degli italiani quello che il Partito Radicale da anni denuncia: la scandalosa situazione della giustizia italiana che va profondamente riformata. Purtroppo, fin dai primi istanti della nuova maggioranza che sostiene il Governo, appare chiaro che questo parlamento mantiene troppe difficoltà a cogliere l’occasione di questa necessaria riforma che fin dal 1986 auspichiamo. Far decidere gli elettori con dei referendum sarà ancora una volta l’unica strada praticabile per ottenere la riforma della giustizia“.