La Marca dopo un 2020 catastrofico, che nel settore turistico ha fatto registrare meno 85%, rilancia e scommette su tre macro fattori: il golf, il business dei matrimoni e lo sport all’aria aperta con i percorsi lungo i Colli del Prosecco, Patrimonio dell’Unesco, tra ciclabili e ciclopedonali.
“Ci sono molte idee e progetti, dal prossimo anno daremo alla Marca anche una prospettiva di comunicazione coordinata. Abbiamo già avuto vari incontri e ogni area avrà l’opportunità di presentare i suoi progetti”, assicurano da Fondazione Marca Treviso e Camera di Commercio, che stanno cercando di fare gioco di squadra, anche con il sindaco Mario Conte e con il supporto della Regione per riorganizzare l’offerta turistica pubblica e privata.
Tra le tante cose da rivedere per questo nuovo anno, ci sarà infatti anche tutta l’attività turistica post-covid, che sempre di più necessiterà di spazi all’aperto, per evitare i luoghi chiusi e affollati.
Secondo i dati della Camera di Commercio, tra le imprese turistiche si respirano fiducia e ottimismo per il futuro: ci sono state delle perdite, anche importanti, ma non si registrano chiusure dovute alla crisi e, secondo Mario Pozza, presidente Cciaa, “non c’è stato uno sconvolgimento, il calo registrato è fisiologico perché comunque anche chiudere un’impresa ha dei costi” e, in generale lo spirito è quello di rimboccarsi le maniche e ripartire, andando oltre il covid.
È molto ottimista anche l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, che dice che appena sarà possibile il comparto si riprenderà alla grande, anche se prima bisognerà portare a buon punto la campagna vaccinale. E qui, Caner fa sapere che vorrebbe vaccinare subito tutti gli operatori turistici, “ma finché non avremo un piano vaccinale forte anche gli altri progetti dovranno aspettare”.
Sei mesi di confini sostanzialmente chiusi, spostamenti d’affari ridotti al minimo, alberghi, ristoranti e bar chiusi per mesi, turismo congressuale azzerato, fiere e mostre annullate, hanno fatto registrare dati drammatici per il turismo: a livello regionale le perdite si attestano attorno al 63% rispetto ai dati del 2019, l’80% nelle città d’arte e in particolare Treviso, Vicenza e Padova sono quelle che ne hanno risentito di più. Le altre province si sono salvate, Venezia con il mare, Verona con il lago e Belluno con le sue montagne.